Bossi: «Non ci saranno passi indietro»

ROMA – ‘’Inutile’’ chiedere al Presidente del Consiglio un passo indietro: ‘’tanto non lo fa’’. Umberto Bossi liquida così, senza giri di parole, interpretazioni, indiscrezioni e speranze dell’opposizione per l’avvio di un governo di responsabilità appoggiato da una larga base parlamentare ma senza la guida del Cavaliere.

E con molte meno parole, sostituite dall’ormai consueta e sonora pernacchia, liquida ancora di più l’ipotesi di un nuovo governo guidato da un ‘tecnico’ come Mario Monti. Anche per questo forse, a fine giornata, il Senatur si permette di commentare con una battuta anche le ‘consultazioni’ avviate dal Quirinale che ha chiamato il segretario del Pd e i rappresentanti del Terzo Polo, che chiedono infatti le dimissioni di Berlusconi come condizione per sostenere un piano anticrisi da portare in Europa. ‘’Al Colle a fare che? Napolitano sa che siamo troppo saggi..’’ dice Bossi che pero’ dal Presidente della Repubblica ci andra’. Domani mattina. Del suo appello, quello con cui il Capo dello Stato ieri aveva annunciato l’intenzione di verificare l’ipotesi che un ‘ampio arco di forze sociali e politiche’ possa condividere le misure richieste dall’Europa dice: ‘’Va bene. Ma bisogna vedere quello che significa’’.

Anche perche’ su un punto il Senatur non ha intenzione, lui, di fare passi indietro: le pensioni. ‘’Se togliamo le pensioni ai lavoratori che hanno sempre lavorato per dare i soldi a Roma scoppia la rivoluzione’’ avverte Bossi. Che anche in questa occasione, tanto per essere piu’ chiaro, non rinuncia ad alzare il dito medio.