Contro i terremoti una Tokyo di scorta

TOKYO – “Neo-Tokyo” È realtà: la città immaginata dai disegnatori di manga, i celebri fumetti giapponesi, potrebbe sorgere veramente, e mettere al riparo da nuove emergenze come quella patita dal Paese otto mesi fa, quando un sisma di magnitudo 9 seguito da un terrificante tsunami ha causato oltre 20.000 vittime, tra morti accertati e dispersi.

L’idea è stata illustrata da un gruppo di politici di entrambi gli schieramenti del parlamento giapponese: la capitale gemella potrebbe vedere la luce nei pressi dell’aeroporto di Itami, nella prefettura di Osaka, in un’area in cui verrebbero ricostruiti case, uffici governativi, resort, casinò e parchi. Ma anche una torre di 650 metri, la più alta del mondo.


Nella “Neo-Tokyo” potrebbero vivere da subito almeno 50.000 persone, altre 200.000 troverebbero accoglienza. Il progetto, scrivono i media internazionali, conta sul sostegno di influenti membri del partito di governo e quello di opposizione, dell’ex premier Naoto Kan, e dell’ex ministro dell’Industria, Banri Kaieda. L’idea è sostenuta almeno da altri 100 politici. Il nome della città scacciapaura è ancora da decidere: sul tavolo ci sono Irtbbc, acronimo di Integrated Resort, Tourism, Business and Backup City, e Nemic, National Emergency Management International City.

Il progetto, spiegano gli ideatori, è quello di garantire la continuità di governo anche in una situazione di emergenza, come quella che si potrebbe creare se un sisma come quello del marzo scorso colpisse la capitale: gli effetti sarebbero catastrofici, avvertono gli scienziati. I costi verrebbero sostenuti al 90% dagli investimenti privati, ma è già scontro politico: a Osaka sarebbero ben contenti di vedere nascere la capitale gemella, ma il governatore di Tokyo non ci sta. ‘’La capitale può essere solo a Tokyo’’, ha tuonato, per ora senza essere contraddetto, Shintaro Ishihara.