Il leader è stato ucciso in un bombardamento

BOGOTÀ – Il leader delle Farc Guillermo Leon Saenz Vargas, detto ‘Alfonso Cano’, è stato ucciso in un bombardamento dell’esercito colombiano nel dipartimento del Cauca. Stando ai media locali, il corpo del sociologo sessantatreenne che guidava le Forze Armate rivoluzionarie della Colombia è stato rinvenuto dai soldati accanto a quello della sua compagna ‘Patricia’. Le autorità hanno confermato la morte del guerrigliero in località Chirriadero, nel comune di Miranda.


Nato a Bogotà il 22 luglio 1948 da una famiglia borghese, ‘Alfonso Cano’ era stato arrestato negli anni Ottanta, ma poi aveva riacquistato la libertà con una amnistia durante il governo del presidente Belisario Betancur (1982-1986) che aveva avviato uno dei falliti processi di pace con i guerriglieri delle Farc, fondate nel 1964 da Pedro Antonio Marin detto ‘Manuel Marulanda Velez’ e Alberto Morantes, detto ‘Jacobo Arenas’. Con la morte di Arenas nell’agosto del 1990, ‘Cano’ era diventato l’ideologo delle Farc, molto vicino a Manuel Marulanda Velez.


“Il crimine non paga” ha dichiarato il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, confermando la morte del leader delle Farc. Secondo Santos, si è trattato “del colpo più forte” della storia assestato alla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia.


Dal canto loro le FARC hanno reso noto in un comunicato che la morte in combattimento del leader guerrigliero, Alfonso Cano, simbolizza “l’immortale resistenza del popolo colombiano” e che la “pace nazionale non nascerà da nessuna smobilitazione guerrigliera”.