Approvata la L. Stabilità. Tremonti: «Un bene per l’Italia»

ROMA – Con il via libera alla legge di Stabilità Montecitorio vara anche l’anticipo del pareggio di bilancio al 2013. E il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sempre parco nei commenti con i cronisti, ne rivendica la paternità. Anche se già nei giorni scorsi dall’Ue si avvertiva: non è detto che – data l’attuale situazione caratterizzata da una crescita stagnante e da un aumento dello spread e quindi del costo degli interessi sul debito – si riesca a centrare il pareggio come previsto dal Governo. Ora gli occhi sono puntati altrove: sul nuovo esecutivo e sulle misure che dovrà prendere (a breve) per mantenere gli impegni presi con l’Unione europea e solo in parte attuati con la Legge di Stabilità.


Tra i compiti del prossimo governo, probabilmente guidato dal tecnico Mario Monti, ci sarà proprio il nodo di una fittissima e certo di non semplice attuazione dell’agenda di riforme. Il voto del parlamento consente comunque di fissare anche nel bilancio il percorso che, in base alle previsioni del governo, consentiranno di raggiungere il pareggio nel 2013


Le manovre estive e la sessione di bilancio consentiranno per il Tesoro di raggiungere un deficit del 3,9% per quest’anno anche se il debito raggiungerà il 120,6%. La correzione dei conti, di un sottile 0,2% quest’anno, sarà invece dell’1,7% del Pil nel 2012. Il deficit si dimezzerà tornando sotto la soglia del 3%, all’1,6% e anche il debito scenderà al 119,5%. L’anno del pareggio è invece il 2013 con un deficit dello 0,1% (tecnicamente definito close to balance) e una manovra che vale 3,3 punti del Pil, tanto che il debito cala a 116,4%. La ”nuova” finanziaria arriva ad ipotizzare poi un 2014 in avanzo dello 0,2% e un debito a quota 112,6%.


Il governo ha fatto e il Parlamento ha votato – ha dichiarato Tremonti – il pareggio di bilancio. La parità tra entrate e uscite. Non è una cosa facile. La prima volta è avvenuto 125 anni fa. E’ una cosa molto buona per l’Italia.


Poi Tremonti si congeda dal gruppetto di cronisti che lo seguono da anni con una frase criptica. Secondo molti riferita ai diversi attacchi subiti in questi giorni e in passato quando (nel 2004) si dovette dimettere.


In questi giorni – gha commentato – ho avuto molte manifestazioni di interesse per il mio raffreddore, per la mia salute, per la mia attività futura. Mi è già successo una volta… Ho già detto che soffro di amnesie. Ho avuto una ricaduta…Arrivederci.


Certo sull’effettiva possibilità di centrare il pareggio proprio recentemente l’Ue ha manifestato i suoi dubbi. Le stime di Bruxelles sono infatti più basse di quelle del Governo, e secondo la Banca centrale europea potrebbero costringere l’Italia, Paese vulnerabile in questo momento, a manovre aggiuntive. Le previsioni di Bruxelles stimano per l’Italia ‘un nuovo rallentamento economico, tra crescente incertezza’, che porta il pil allo 0,5% nel 2011 e allo 0,1% nel 2012. Una crescita più bassa di quella che prevede il governo (+0,6% nel 2012), che inciderà direttamente sul deficit e quindi impedirà di raggiungere il pareggio nel 2013: il disavanzo previsto da Bruxelles per il 2013 è infatti a -1,2, quando il Tesoro stima invece -0,1, ovvero parità tra entrate e uscite. La differenza, viene spiegato, è dovuta all’impatto dell’andamento degli spread, ma anche dal fatto che viene considerato un minor impatto per gli introiti della lotta all’evasione. Tanto che nella lettera inviata pochi giorni fa dall’Ue viene chiaramente scritto: ”riteniamo che nell’attuale contesto economico la strategia fiscale programmata non garantisca il raggiungimento di un pareggio di bilancio entro il 2013”. Una manovra-ter all’orizzonte con un decreto di fine anno? Lo deciderà il nuovo Governo.