Lega Araba sospende la Siria Filo-governativi in piazza

IL CAIRO – A sorpresa la Lega araba è riuscita a superare la resistenza di numerosi paesi e ha dato il via libera alla sospensione della Siria fino a quando Damasco non darà attuazione al piano per porre fine alle violenze che ha accettato il 2 novembre. Ora Damasco ha tre giorni di tempo per adottare il piano che prevede nell’immediato la fine delle violenze, il ritiro dei tank dalle strade e il rilascio dei detenuti politici. La decisione, che apre anche alle opposizioni siriane, è stata accolta da un boato di gioia dalle centinaia di manifestanti assiepati all’esterno del palazzo della Lega araba, ma è stata bocciata con durezza dal rappresentante di Damasco che l’ha definita illegale e dettata dagli americani e dagli occidentali.

I ministri degli Esteri arabi si sono espressi quasi all’unanimità in una votazione sofferta. Fino all’ultimo sembrava che la sospensione sarebbe sfumata per la preoccupazione di alcuni paesi che una misura del genere non avrebbe fatto altro che indurire il regime siriano e di altri che, invece, si trovano in una situazione simile a quella di Damasco.


Manifestazioni lealiste, assaltate le ambasciate turca e saudita


DAMASCO – Decine di migliaia di dimostranti filo-governativi hanno manifestato ieri a Damasco per protestare contro la decisione della Lega Araba di sospendere la Siria. Lo ha affermato l’emittente tv Al Arabiya. Anche l’ambasciata turca a Damasco è stata attaccata da centinaia di sostenitori del governo siriano. I dimostranti, circa un migliaio, hanno intonato slogan anti-turchi, lanciato sassi e cercato di entrare nell’ambasciata. Ankara, dopo le violenze, ha preso la decisione di evacuare le famiglie dei diplomatici turchi in Siria. Lo ha riferito Cnn Turchia. L’ondata di proteste ha coinvolto anche la sede dell’ambasciata saudita e il consolato francese.