Il ‘team’ dell’Ue e del Bce attendono risposte dal nuovo governo

ROMA – Fra i primi impegni del nuovo governo guidato da Mario Monti c’è anche il tema scottante dei 39 quesiti presentati dalla Commissione Ue all’Italia sulle riforme da adottare: alcune delle risposte fornite da Roma a Bruxelles sarebbero intenzionalmente ‘’interlocutorie’’, e l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, su alcuni temi avrebbe preferito ‘’non prendere posizione al posto del suo successore’’. E’ quanto riferiscono all’Ansa fonti vicine al dossier interpellate sulla missiva recapitata a Bruxelles. Un portavoce dell’esecutivo europeo aveva definito ufficialmente ‘’ampie e puntuali’’ le risposte fornite dal governo italiano.

La ventina di esperti Ue-Bce giunti a Roma la scorsa settimana, a quanto si apprende, è in attesa di stabilire un calendario di incontri con i ministri del nuovo esecutivo: fino a tale data gli ‘ispettori’ – fra loro economisti, legali, esperti di diritto del lavoro e competitività – resteranno nelle rispettive sedi, a Bruxelles e Francoforte, dove sono rientrati alla fine della scorsa settimana dopo l’annuncio delle dimissioni da parte dell’ex premier Silvio Berlusconi. Poi torneranno a Roma, dove la loro missione potrebbe assumere i connotati di una vera e propria ‘troika’ che ha già visitato Atene, Lisbona e Dublino, visto che a loro dovrebbero affiancarsi gli uomini del Fondo monetario internazionale.

Quello che emerge, da una prima analisi delle risposte ai 39 quesiti fatti pervenire a Roma dal commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn dopo l’intensificarsi della crisi del debito in Italia, è che molti degli impegni sono ‘’condizionati’’ alle decisioni del nuovo esecutivo. Alcuni punti ‘’non hanno risposte chiare’’, spiega la fonte, e molti dei 39 quesiti hanno ricevuto spiegazioni ‘’deboli’’ e ‘’interlocutorie’’ da parte dell’Italia, in quanto spesso ‘’rinviate all’orientamento del nuovo governo’’.

Le risposte dell’Italia, intanto, sono al vaglio dei servizi della Commissione che dovranno esaminarle e stendere un rapporto in tempo per l’Eurogruppo del 29 novembre, dove il commissario agli Affari economici Olli Rehn le illustrera’. Le 39 domande al governo si basano sull’assunto di Bruxelles che, ‘’nell’attuale contesto economico, la strategia fiscale programmata non garantisca il raggiungimento di un pareggio di bilancio entro il 2013’’. La Commissione chiedeva quali nuove misure l’Italia intendesse adottare per raggiungere questo obiettivo, concentrandosi non solo sui tagli alla spesa ma anche sulle misure per fare ripartire la crescita, ritenuta il punto più debole dell’Italia. La risposta di via XX settembre indica che che sono stati già realizzati tagli alla spesa pubblica pari a 10,7 miliardi nel 2012, cinque miliardi nel 2013 e altri cinque nel 2014, e s’impegnava al ‘’rafforzamento della lotta contro l’evasione fiscale’’.

Sul capitolo pensioni, poi, il documento del ministero dell’Economia spiega che ‘’l’aumento dell’età pensionabile che riflette l’aumento delle aspettativa di vita sara’ adeguato di conseguenza, in modo da garantire che l’eta’ effettiva di pensionamento per coloro che hanno diritto ad andare in pensione nel 2026 sia infatti di almeno 67 anni’’.