Milan, pari e polemiche: a Firenze finisce 0-0

MILANO – I ‘senatori’ continuano a portare la croce e mostrano di farlo con una certa fatica, ma a ridare voce al coro dell’Inter sono quei giovani fin qui opachi. Arriva infatti nel nome di Coutinho e Alvarez il successo sul Cagliari, costruito anche su un gol di Thiago Motta viziato da un fuorigioco e da un tocco di braccio.

Per una volta i nerazzurri non possono proprio lamentarsi dell’arbitro, ma soffrono fino in fondo perché Larrivey riapre la partita negli ultimi minuti. E alla fine festeggiano tre punti vitali come l’aria, e di buon auspicio verso la trasferta di Champions League a Trebisonda, dove è in serio dubbio la presenza di Sneijder. E’ presto per parlare di rinascita, la vetta è ancora lontanissima e l’esame europeo di domani è delicato.

Ma Ranieri può sorridere al termine di una serata cominciata sotto i peggiori auspici. Nel riscaldamento l’olandese si ferma per un problema muscolare e l’allenatore nerazzurro è costretto a mandare in campo Coutinho e spostare Alvarez dalla tribuna alla panchina. Potrebbe essere un buon segnale per Ballardini, ma sarà proprio il giovane brasiliano a rendere spiacevole il suo terzo esordio sulla panchina del Cagliari.


Alla sua seconda apparizione in campionato, Coutinho per tutto il primo tempo tiene in apprensione i difensori sardi, poi nella ripresa si procura la punizione con cui al 9’ Alvarez serve l’assist del vantaggio a Thiago Motta, e al 15’ infila Agazzi con un destro angolato dopo aver messo a sedere con una finta Pisano. Protagonista inatteso, Coutinho si prende così tanti applausi da quel pubblico di San Siro che spesso lo ha fischiato. Mette da parte la timidezza e tira fuori estro e tecnica, facendo passare quasi inosservata l’assenza di Sneijder.


Nel primo tempo è bravo anche Zarate a non dare punti di riferimento ai difensori del Cagliari. Ma di gioco la squadra di Ranieri ne crea poco, perché Naingolan in posizione di trequartista crea parecchi problemi ai portatori di palla nerazzurri. Cambiasso perde troppi palloni e il centrocampo interista resta schiacciato.

Zanetti spinge ma deve anche coprire, mentre Jonathan si vede solo a sprazzi, così a Pazzini arrivano pochi palloni: uno lo trasforma in un siluro che al 21’ Agazzi devia sulla traversa. Tre minuti più tardi il portiere del Cagliari si ripete spingendo sull’incrocio dei pali una punizione di Zarate, che all’intervallo resta negli spogliatoi sostituito da Alvarez. Una scelta azzeccata da parte di Ranieri. L’allenatore romano ottiene la sua 200ª vittoria in serie A trasformando il modulo in un 4-2-3-1 che finalmente costringe nella propria metà campo il Cagliari. Così arrivano i due gol in una manciata di minuti. Sul primo l’arbitro Damato sbaglia chiaramente, ma Ballardini non si scompone e prova a rinforzare l’attacco con Larrivey e Ibarbo, al posto di Nené ed Ekdal, entrambi poco ispirati. Sotto di due gol il Cagliari non demorde e continua a giocare in maniera ordinata, mentre l’Inter gradualmente rallenta. Non arriva per caso il gol di Larrivey al 44’, ma non basta per rovinare la serata all’Inter.