Visto definitivo al parroco italiano espulso nel 1980

RIO DE JANEIRO – Espulso dalla dittatura militare (1964-1985) nel 1980, un sacerdote italiano, padre Vito Miracapillo, 64 anni, potrà far ritorno in Brasile, a titolo definitivo, grazie a un visto permanente appena concessogli dal governo brasiliano.

E’ stata un’attesa lunga oltre 30 anni per questo sacerdote di origine pugliese, che aveva sempre espresso il desiderio di tornare a esercitare le funzioni in terra brasiliana, dalla quale era stato mandato via per essersi rifiutato di celebrare una messa solenne il 7 settembre, festa dell’Indipendenza brasiliana, affermando che con il regime militare non vi era indipendenza effettiva.


All’epoca, Miracapillo, esponente italiano della ‘Telologia della liberazione’, aveva 33 anni e per decidere sul suo caso si era scomodato addirittura l’allora presidente del Brasile, generale Joao Figueiredo. Accusato di incitare poveri lavoratori rurali all’invasione di latifondi, il sacerdote venne cacciato in fretta e furia come ‘’sovversivo’’. Ora il religioso intende ricominciare esattamente da dove era stato allontanato, una piccola parrocchia di Ribeirao, nel cuore del Pernambuco, Stato che ha dato i natali all’ex presidente Lula, durante il cui governo aveva tentato, senza successo, di ottenere il visto definitivo.


La pratica è stata risolta dall’attuale capo di Stato brasiliano, Dilma Rousseff, a pochi giorni dalla creazione della Commissione della verità, che indagheraà sulle violazioni dei diritti umani commesse negli anni della dittatura. Un gesto particolarmente significativo da parte di chi, in gioventù, ha sofferto sulla propria pelle gli orrori della repressione militare.