Ue in affanno guarda alla ‘triade’ di Strasburgo

BRUXELLES – Spread italiani alle stelle, euro in continua flessione, un’asta di Bund tedeschi disastrosa, Francia e Germania che litigano sul ruolo della Bce, la Spagna nuovamente sotto pressione e una Grecia che rischia di dover abbandonare l’euro: è un’Europa sempre più in affanno quella che guarda all’incontro odierno a Strasburgo tra Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Mario Monti, sperando che dalla ‘triade’ possa giungere un qualche segnale in grado di ridare fiducia nel futuro della moneta unica europea.

Una speranza alimentata dal nuovo ruolo che Monti, conosciuto e stimato dalle cancellerie europee (Londra compresa), potrebbe svolgere come ‘facilitatore’ nella ricerca di una soluzione accettabile anche da Berlino, tanto urgente quanto importante per riportare calma e stabilità in Eurolandia.

– La situazione dei mercati finanziari peggiora di giorno in giorno ed è fonte di estrema preoccupazione – ha detto ieri in un’audizione al Parlamento europeo il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn dopo l’approvazione, da parte dell’esecutivo Ue, di un rapporto sulla crescita per il 2012 che non promette niente di buono. Un documento in cui si sottolinea l’urgenza di ‘’uscire da una perdurante situazione di incertezza’’ varato insieme al Libro verde sulle opzioni degli Eurobond targati Bruxelles e due proposte di regolamento che puntano a porre sotto la tutela della Commissione tutti i Paesi a rischio.

Ma alla vigilia della riunione di Strasburgo, che si svolgerà nel palazzo della prefettura sotto forma di colazione di lavoro, la cancelliera tedesca ha detto ancora una volta ‘no’ sia all’idea di arrivare al lancio di Eurobond che a quella di fare della Banca centrale il pagatore di ultima istanza per i Paesi del’Eurozona (come vorrebbe Parigi). Rilanciando la proposta di procedere a tappe forzate verso la realizzazione di un’unione basata su politiche di bilancio comuni da realizzare anche attraverso modifiche del Trattato Ue. Una prospettiva, questa, di medio periodo che non appare affatto in grado di rispondere all’urgenza di interventi che possano riportare alla stabilità l’Eurozona. Tanto che i mercati finanziari continuano a essere estremamente nervosi e volatili e sono arrivati a colpire anche la ‘fortezza’ Germania.

Ieri l’asta di titoli di Stato tedeschi si è conclusa con un risultato definito dagli operatori disastroso, il peggiore da quando l’euro ha sostituito il marco. Su sei miliardi di titoli offerti, ben il 35% è rimasto invenduto. Solo l’intervento massiccio della Bundesbank, che ha comprato a piene mani i Bund emessi, ha evitato il peggio. Cosi’ come l’intervento della Bce ha limitato i danni sul fronte dello spread con i Btp italiani.

Intanto anche la Francia è sempre più sotto pressione dopo che l’agenzia di rating Fitch ha avvertito che Parigi potrebbe perdere la tripla A se la situazione dovesse aggravarsi. E se la Francia non ride, Spagna e Grecia continuano a piangere. Su Madrid è tornata alta la pressione dei mercati e su Atene è arrivato l’’anatema’ della Banca centrale greca: senza il secondo piano di salvataggio Ue-Fmi, la Grecia è destinata a uscire dall’euro. E’ in questo contesto che si viene a inserire il ruolo che può essere giocato da Monti, che ieri ha incassato un apprezzamento particolarmente significativo da Merkel. La quale ‘’si compiace di Monti e della sua visione delle cose’’, ha detto il portavoce del governo di Berlino Steffen Seibert. Un buon viatico per l’incontro di Strasburgo.