Berlusconi. «Ok all’alleanza con la Lega» Il Carroccio lo gela: «Non c’è più intesa»

VERONA – Silvio Berlusconi sceglie il palcoscenico della convention dei Popolari Liberali di Carlo Giovanardi come ‘prima uscita’ dopo le dimissioni da premier e la nascita del governo Monti. E rilancia l’alleanza nazionale con Lega ricevendo però un ‘niet’ dal Carroccio. Roberto Calderoli risponde a stretto giro di posta al Cavaliere e lo gela chiarendo che questa intesa non ‘’esiste più’’.


– Per il futuro – aggiunge – tutto dipenderà dalla posizione che il pdl assumerà rispetto alle decisioni che prenderà il governo dei Professori.


Il Cavaliere (che al telefono manda i suoi saluti a Roma ad un convegno del partito delle piccole e medie imprese) arriva insieme con il segretario del partito Angelino Alfano, siede in prima fila con lui, ed è proprio l’ex Guardasigilli la prima persona che cita nel suo intervento:


– Per il successo ed il futuro con lui siamo in ottime mani.


Nella mente dell’ex capo del governo infatti è già aria di campagna elettorale. Un appuntamento per cui dichiara di ‘’essere pronto a raddoppiare gli impegni’’. Testa bassa sul partito (l’ex Cavaliere nel suo intervento evita ogni riferimento al governo), parallelamente, pressing continuo per tenere salda l’intesa con Umberto Bossi:


– L’alleanza con la Lega è solida – scandisce Berlusconi al termine di un pranzo con Alfano, Giovanardi e altri ospiti della kermesse, convinto che l’accordo con il Carroccio ‘’non possa essere indebolito dal governo tecnico’’, che alle elezioni amministrative il Pdl sarà alleato con i lumbard. La lealtà all’esecutivo guidato da Mario Monti non è in discussione ed è lo stesso Alfano a ribadirlo dal palco, chiarendo però come il governo tecnico rappresenti solo ‘’il presente’’ e non ‘’il progetto futuro’’ a cui lavora il Pdl. Un ragionamento che in privato Berlusconi non manca di ripetere:


«Abbiamo dato la fiducia al governo – osserva con i fedelissimi – a cui non poniamo limiti temporali, ma il nostro non è un sostegno a scatola chiusa. Vogliamo essere informati su quali sono i provvedimenti che Monti ha in cantiere».


Ecco perchè l’ex capo del governo non risparmia pesanti critiche all’ipotesi, su cui è al lavoro il Professore di abbassare la tracciabilità dei pagamenti da 2.500 euro (soglia fissata dal governo Berlusconi) a 300 euro.
– Si tratta di una norma che ha insito il pericolo di uno Stato di polizia tributaria – sostiene -, il contrario di quello in cui noi vogliamo vivere.


A rincarare la dose ci pensa Angelino Alfano. Il segretario plaude alla lotta all’evasione fiscale ma non nasconde qualche perplessità


– Se ogni operazione viene messa dentro un cervellone elettronico che registra e controlla, si combatte sì l’evasione – afferma – ma si toglie ogni volta un grammo di libertà al cittadino.


Quanto all’ipotesi di un piano di salvataggio per l’Italia messo a punto dal Fondo Monetario Internazionale, l’ex capo del governo si riserva di commentarlo una volta conosciuti i dettagli.


– Francamente non lo conosco – precisa il Cavaliere, che non fa mancare il suo giudizio sulle proposte che il Fondo monetario gli fece nel corso del G20 a Cannes.


– Abbiamo ritenuto – spiega – non fosse adeguato e chiedemmo di valutare le misure che erano state concordate con Bruxelles.


Le critiche al governo non saranno risparmiate, mette dunque in chiaro Berlusconi che a più di qualche dirigente del partito indica quale dev’essere la strada da seguire:
– Tenete conto che dal momento in cui non siamo più al governo siamo in campagna elettorale.
Una ‘chiamata alle armi’ arriva anche dal palco:
– Abbiamo il dovere di combattere per la difesa della libertà – valore che a detta dell’ex premier è messo a rischio da una sinistra ‘’comunista’’ che ‘’non ha raggiunto una maturazione democratica’’.