Via ai Sottosegretari e scoppia la polemica

ROMA -Via libera del Consiglio dei ministri alla nomina dei sottosegretari e viceministri. Con il prossimo arrivo di Filippo Patroni Griffi alla Funzione pubblica il numero dei ministri, incluso Mario Monti, sale a quota 18. Il Consiglio dei ministri ha poi nominato Vittorio Grilli (milanese, 54 anni, laureato alla Bocconi, è cresciuto nel gruppo di giovani e brillanti collaboratori di Mario Draghi) vice-ministro del Tesoro. Grilli, attuale direttore generale del Tesoro e nominato dal Cdm viceministro all’Economia rinuncerà al 70% dello stipendio. Sarà infatti in aspettativa come dg e percepirà solo lo stipendio da vice-ministro. Giampaolo D’Andrea sarà il nuovo sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento.


La lista è stata messa a punto in un Consiglio dei ministri-lampo, durato circa 20 minuti dopo essere iniziato con un’ora e mezza di ritardo.


“Rispetto al precedente esecutivo il numero complessivo dei sottosegretari diminuisce da 40 a 28, di cui 4 presso la presidenza del Consiglio”, rende noto palazzo Chigi.


Viceministri sono stati nominati anche Michel Martone (Welfare) e Mario Ciaccia (Sviluppo economico).
Questi i sottosegretari. Alla presidenza del Consiglio; Rapporti con il Parlamento, Giampaolo D’Andrea e Antonio Malaschini; Editoria, Carlo Malinconico; Informazione e Comunicazione, Paolo Peluffo. Agli Affari esteri, Marta Dassù e Staffan de Mistura. All’Interno, Carlo De Stefano, Giovanni Ferrara, Saverio Ruperto. Alla Giustizia, Salvatore Mazzamuto e Andrea Zoppini. Alla Difesa, Filippo Milone e Gianluigi Magri.

All’Economia e Finanze, Vittorio Grilli (Vice Ministro), Vieri Ceriani e Gianfranco Polillo. Allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti e Massimo Vari. Alle Politiche agricole alimentari e forestali, Francesco Braga. All’Ambiente, tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli. All’Infrastrutture e trasporti, Mario Ciaccia (Vice Ministro) e Guido Improta. Al Lavoro e alle Politiche sociali, Michel Martone (Vice Ministro) e Cecilia Guerra. Alla Salute, Adelfio Elio Cardinale. All’Istruzione, Università e Ricerca, Elena Ugolini e Marco Rossi Doria. Ai Beni e Attività culturali, Roberto Cecchi.


Il giuramento dei nuovi sottosegretari si terrà oggi, a Palazzo Chigi. Alla cerimonia saranno presenti il presidente del Consiglio Mario Monti, il sottosegretario alla presidenza Antonio Catricalà e il segretario generale di Palazzo Chigi, Manlio Strano.


Resa nota la lista dei sottosegretari è esplosa la polemica. Ad accendere la miccia è stato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che ha protestato la scelta di Giampaolo D’Andrea.


– L’ostinazione con cui lui stesso o chi per lui ha voluto l’inserimento nel Governo dell’onorevole D’Andrea – ha detto il senatore del Pdl – non giova alla reputazione dell’esecutivo. Avevamo chiesto che non ci fossero esponenti di diretta emanazione politica e D’Andrea lo è. Ci attendiamo da lui e dal Governo – prosegue – un gesto di coerenza, proprio per semplificare i rapporti con il Parlamento. Non c’è nessuna valutazione negativa su una persona che conosco e rispetto, ma sono meravigliato perchè si è violato un principio a cui tutti ci eravamo pubblicamente richiamati. Meglio cancellare subito questo equivoco.


Monti, Eurogruppo vero banco di prova


BRUXELLES – L’Italia non ha chiesto né all’Ue né all’Fmi di avere aiuti finanziari, si appresta a incassare l’incoraggiamento Ue ad andare avanti sulla strada tracciata ma resta comunque sotto i riflettori in attesa dei provvedimenti che il nuovo governo sta mettendo a punto per riportare sotto controllo i conti pubblici e rilanciare la crescita.

Dopo gli incontri della scorsa settimana con i vertici delle istituzioni Ue, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, oggi il presidente del Consiglio Mario Monti tornerà nuovamente sulla scena europea per partecipare, nella veste di ministro delle Finanze, alla riunione dell’Eurogruppo e dell’Ecofin e rassicurare i partner illustrando le grandi linee del programma del suo governo.


In questa sede, Monti dovrebbe raccogliere un giudizio sostanzialmente positivo sulle misure delineate dal suo predecessore a ottobre e un invito a rispettare gli impegni presi. Ma i ministri delle Finanze di Eurolandia e dell’Ue sono chiamati anche a confrontarsi con l’incalzare della crisi dei debiti sovrani dopo la giornata di tregua concessa dai mercati.

Sul tavolo del Consiglio ci saranno le misure anticrisi, in primo luogo il potenziamento del fondo salva-Stati Efsf, la decisione sul via libera definitivo da dare alla sesta tranche di aiuti alla Grecia, le grigie prospettive economiche per il 2012, le proposte di Bruxelles per gli Eurobond e per compiere un ulteriore, incisivo passo in avanti sulla strada del rafforzamento dei controlli sui conti pubblici dei Paesi dell’Eurozona.

Il tutto avendo sullo sfondo le grandi manovre in corso tra Berlino, Parigi e Roma per arrivare al vertice Ue dell’8 e 9 dicembre prossimo con nuove proposte di modifica dei trattati che aprano la strada a una vera unione fiscale (ovvero delle politiche di bilancio) e, come spera l’Italia, anche alle euro-obbligazioni. Per Monti gli incontri di oggi e domani sono comunque il primo vero banco di prova.