Stati Uniti, nuova tragedia al Virgina Tech Catturato il killer che sparava nel campus

WASHINGTON – “State dentro al sicuro, non uscite”. Era l’avviso che campeggiava per gli studenti ieri subito dopo pranzo, sul sito del Campus del Virginia Tech perché “un uomo bianco armato con una tuta grigia e una felpa marrone si aggira per l’ateneo”. Dalle prime indiscrezioni sembra che il killer sia stato catturato.

Secondo quanto risulta dal Washington Post “avrebbe ucciso un poliziotto” e “una seconda persona”. Un testimone su Twitter ha parlato di un corpo – quello dell’agente di polizia – che “giace coperto all’interno del parcheggio del Campus” e di una “seconda persona uccisa”.


Pochi minuti dopo la notizia della sparatoria rabbia, dolore e paura sono scoppiate su Twitter. «Oh no, non ancora», «Prego per i miei amici, non è possibile accada di nuovo». Sono solo alcuni delle centinaia di messaggi che stanno invadendo il sito di microblogging, da parte di ex studenti o amici che vivono in questi momenti lo stesso incubo di quattro anni fa.


Nell’aprile del 2007 nello stesso ateneo uno studente di origini coreane, Seung-Hui-Cho aveva ucciso trentadue persone e ne aveva ferite una ventina, sparando all’impazzata per ore prima di suicidarsi.


La nuova sparatoria all’univeMALTIEMPOTACHIRArsità di Virginia Tech rimette sotto accusa la sicurezza dell’ateneo. Secondo molti siti web Usa, a partire dal Washington Post, gli standard di sicurezza non sarebbero cambiati dopo la strage del 2007. Nel mirino il capo della polizia dell’università, Wendell Flinchum. L’inchiesta all’epoca evidenziò i ritardi nel lanciare l’allarme. Secondo il ministero dell’Istruzione, si aspettò oltre due ore prima di dare l’allarme con una mail, peraltro giudicata «troppo vaga». In quel lasso di tempo Seung chiuse con una catena l’ingresso di uno degli edifici e mise in atto la sua strage.