Panama, un italiano tra le vittime di Noriega

CITTÀ DI PANAMA – Tra i vari capi d’accusa che pendono sull’ex dittatore Manuel Noriega a Panama c’è anche quello della sparizione e uccisione di Hugo Spadafora, oppositore al regime di origini italiane, il cui cadavere fu ritrovato, con la testa mozzata, il 13 settembre del 1985, sotto un ponte al confine con il Costa Rica. “Il corpo di mio fratello venne trovato in territorio del Costa Rica’’, ha precisato il fratello Guido Spadafora, ricordando che la testa non è mai stata ritrovata.

‘’Noriega sa come andarono le cose, ma da lui non mi aspetto nulla. Sa tutto quello che è accaduto, ha pianificato il sequestro e l’assassinio di Hugo’’, ha aggiunto Guido alla stampa locale, che in questi giorni ricorda la vicenda di quello che veniva chiamato il ‘medico-guerrigliero’. Hugo Spadafora, che si era laureato in medicina all’Universita’ di Bologna, ha infatti combattuto in Guinea Bissau e in Nicaragua.

A Managua, è stato uno dei guerriglieri più popolari durante l’insurrezione sandinista tra il 1977 e il 1979 e il suo nome fu vincolato a quello del leggendario ‘Comandante Zero’, Eden Pastora, fino a quando i due si separarono per divergenze ideologiche. Quando venne ucciso aveva 45 anni, ricordano ora i suoi familiari. “È positivo che Noriega rientri a Panama, deve pagare per la morte di mio fratello e i danni che ha fatto al Paese”, ha ricordato la sorella di Hugo, Laura.


Il rientro in patria dell’ex dittatore


PARIGI – Ha lasciato il carcere parigino ieri mattina con il volo Iberia, con scalo a Madrid, diretto a Panama, dove è atterrato intorno alle 17.30 locali, l’ex dittatore Manuel Antonio Noriega. Dopo l’estradizione ottenuta dalla Francia, dove è stato detenuto dal 2010 per riciclaggio dopo avere trascorso 21 anni in galera negli Stati Uniti per traffico di droga, Noriega, 77 anni anni, sconterà in patria altri 20 anni di reclusione per violazione dei diritti umani e per aver ordinato l’omicidio di tre oppositori.

Al suo arrivo a Panama Noriega, che fu deposto con l’invasione americana del 1989, sarà portato, tra forti misure di sicurezza, direttamente al carcere ‘El Renacer’ (‘La Rinascità), una ex base militare statunitense situata a circa 30 chilometri dalla capitale del paese centroamericano.