Durban, Ue: “Una svolta storica” Greenpeace: “Fa perdere 10 anni”

ROMA – Si potrebbe dire hanno vinto tutti per dire non ha vinto nessuno. I risultati della 17/a Conferenza mondiale Onu sul clima che si è chiusa nelle prime ore di domenica mattina a Durban, in Sudafrica, vengono letti dai commentatori con messaggi contrapposti. L’accordo per la roadmap per il clima ‘’è una svolta storica’’, scrivono Commissione e Consiglio Ue in una nota congiunta.

‘’Dopo due settimane di negoziati – dice l’Ue – le 195 componenti della Convenzione Onu sul clima hanno concordato su una roadmap proposta dalla Ue per preparare il quadro legale per l’azione sul clima comune a tutti i Paesi del mondo a partire dal 2015’’. Entusiastico anche il commento di Marcin Korolec, ministro dell’ambiente della Polonia, il Paese che detiene la presidenza di turno dell’Unione: ‘’Questo – afferma – è un momento paragonabile, se non anche superiore, a quello del successo della prima Conferenza, la Cop1, nel ‘95 quando, con il Mandato di Berlino, si arrivò all’unico accordo legalmente vincolante noto come Protocollo di Kyoto’’.

Per Christiana Figueres, segretario esecutivo della Convenzione Onu, ‘’è stato soddisfatto uno scopo comune’’ mentre per il capo dei negoziatori Usa, Todd Stern, alla fine tutto è terminato ‘’abbastanza bene’’. ‘’Abbiamo ottenuto il tipo di simmetria sulla quale eravamo concentrati dall’inizio dell’amministrazione Obama’’, sottolinea. Per l’ambasciatore brasiliano, Luiz Alberto Figueiredo, è stato raggiunto ‘’un risultato robusto, un ottimo testo di una nuova fase nella lotta internazionale contro il cambiamento climatico’’. Critiche arrivano da alcune associazioni ambientaliste.

Secondo Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace International ‘’il regime climatico globale è nulla più di un accordo volontario che fa perdere un decennio. Questo potrebbe portarci oltre la soglia di due gradi in cui si passa dal pericolo alla catastrofe potenziale’’. Per la responsabile Policy Clima ed Energia del Wwf Italia, Mariagrazia Midulla, che ha seguito i lavori a Durban, ‘’i governi hanno fatto il minimo indispensabile per portare avanti i negoziati’’. L’esperta del Wwf rileva che ‘’la scienza ci dice che dobbiamo agire subito, perché gli eventi meteorologici estremi, la siccità e le ondate di caldo causate dal cambiamento climatico peggioreranno. Ma oggi è chiaro – aggiunge – che i mandati di pochi leader politici hanno avuto un peso maggiore delle preoccupazioni di milioni di persone, mettendo a rischio le persone e il mondo naturale da cui le nostre vite dipendono’’.