Immigrati, frenano i flussi. Meno irregolari, più occupati

ROMA – Al primo gennaio 2011 la popolazione straniera presente in Italia è stimata da Ismu in circa 5,4 milioni di unità (regolari e non), di cui il 95% proviene dai Paesi a forte pressione migratoria (Pfpm). Nel complesso vi sarebbero solo circa 70mila unità in più rispetto al primo gennaio 2010, data in cui si contavano 5 milioni e 334mila presenze, con un’aggiunta di ben mezzo milione rispetto a gennaio 2009. E’ quanto emerge dal XVII Rapporto nazionale sulle migrazioni 2011, elaborato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità) e presentato oggi a Milano.


Attraverso il confronto con l’anno precedente il 2010 mette in evidenza una caduta della crescita che è pari all’86%. E’ la prima volta che negli ultimi 8 anni si registra un aumento dei flussi così basso: nell’intervallo che va dal 2003 al 2009 abbiamo infatti assistito a un incremento medio annuo dei presenti stimato in 430mila unità.


A fronte di una contrazione di nuovi ingressi, “dovuta all’azione frenante innescata dalla difficile congiuntura economica”, si assiste nello stesso periodo di tempo a un maggiore radicamento della popolazione straniera presente sul territorio: i residenti infatti passano da 4 milioni e 235mila a 4 milioni e 570mila (+335mila). E nel 2030 gli stranieri residenti raddoppieranno. In base a stime Ismu si prevede che nel 2031 i residenti stranieri saranno 8,5 milioni.


La crescita dei residenti è sostanzialmente dovuta all’iscrizione anagrafica di una consistente quantità di già regolari pur in presenza di un importante apporto di 73mila unità in termini di saldo naturale (nati meno morti). A gennaio 2011 si stima che non hanno un valido titolo di soggiorno 443mila stranieri, 11mila in meno rispetto ai 454mila stimati a gennaio 2010.

Cresce l’occupazione straniera


L’occupazione straniera regge alla crisi e cresce, quella italiana no. Sul fronte del mercato del lavoro da segnalare l’andamento dell’occupazione complessiva nel nostro Paese che ha visto, tra il primo trimestre 2010 e il primo trimestre 2011, un aumento di quasi 116mila unità (da 22.758.413 posti di lavoro a 22.874.286). La forza lavoro immigrata è cresciuta di 275.895 unità, passando da 1.923.875 occupati nel I trimestre del 2010 ai 2.199.770 dello stesso periodo del 2011, con un incremento del 14%, mentre la quota degli occupati italiani ha perso 160mila posti di lavoro, scendendo a 20.674.516 occupati (da 20.834.538 del 2010).


Tra i lavoratori immigrati, non solo è cresciuto il numero delle donne lavoratrici (concentrate nei servizi domestici e di assistenza), ma anche quello degli uomini che rappresentano una categoria molto esposta ai cicli di crescita o recessione economica. Gli stranieri rappresentano ormai il 10% degli occupati totali. Il tasso di disoccupazione degli stranieri è al 12,1%.

Traffico migranti frutta oltre 700 mln euro all’anno


I trafficanti di migranti (i cosiddetti smugglers) approfittando della diminuzione dei controlli causata dello scoppio della ‘Primavera araba’, hanno intensificato le loro attività illecite.


La ricerca ha provato a calcolare il fatturato annuo prodotto dagli smugglers mediterranei che trafficano con l’Italia. Il tariffario dipende dalla distanza: si pagano 7-10mila euro per arrivate in Italia dalle coste dell’Africa subshariana, contro i 1-2mila euro per il solo passaggio tra Tunisia o Egitto o Libia e Italia. Chi viene dall’Afghanistan o dall’Iran può pagare anche 15mila euro.


“Se proviamo a considerare un costo medio a persona che va tra i 4mila e gli 8mila euro, nei primi sette mesi del 2011 in cui sono sbarcati 51.881 migranti il fatturato dei trafficanti oscilla tra un minimo di 207 milioni e 524mila euro a un massimo di 415 milioni e 48mila euro. Ciò equivale a un fatturato annuo che va dai 355 milioni e 755mila euro a 711 milioni 511mila euro”, secondo quanto emerge dai dati dall’Ismu.
Queste stime, calcolate per difetto solo sul numero di migranti sbarcati e intercettati sulle coste italiane, potrebbero essere molto più alte se si prendono in considerazione anche le migliaia di migranti che riescono a raggiungere l’Italia sfuggendo ai controlli delle forze dell’ordine.