Nagatomo stende il Genoa e l’Inter risale

GENOVA – Il piccolo Nagatomo diventa grande tra i giganti della difesa del Genoa e regala all’Inter tre punti d’oro con un gol di testa che fa salire la squadra di Ranieri al sesto posto con il Palermo. I nerazzurri vincono con merito una gara non proprio esaltante, complice il gioco remissivo del Genoa, spesso con nove uomini a presidiare la metà campo, e danno continuità al successo con la Fiorentina.


Il recupero della partita rinviata il 6 a novembre per la tragica alluvione di Genova è sfruttato al meglio. La classifica ora è meno brutta, per il gioco meglio attendere ancora. Per i gol, è tornato in campo Forlan. Servirà tanto perché Milito e Pazzini continuano a sbagliare occasioni d’oro. Poteva finire anche 3-0 per gli ospiti se l’attacco avesse più precisione e se Frey non avesse fatto come al solito un po’ di miracoli su Samuel, Milito e Pazzini.


Il Genoa delude ancora per il gioco espresso. Recrimina, perché poteva andare in vantaggio con Granqvist a inizio ripresa ma il bel colpo di testa è annullato per un fuorigioco di millimetrico. Giocando sempre così timidamente, come già con il Milan, Malesani non può sperare di vincere. Ranieri scende al Ferraris senza Ranocchia e Maicon, il primo infortunato, il secondo fermo a tirare il fiato. In difesa c’é Nagatomo assieme a Zanetti, che torna titolare vicino a Samuel e Lucio. A centrocampo parte titolare Poli vicino a Cambiasso, l’ex Motta e Faraoni. Davanti Pazzini e Milito, con l’argentino alla sua prima volta da interista al Ferraris, accolto dagli applausi dei genoani. In panchina si rivede Forlan. Malesani si protegge di fronte a un avversario temuto. Mette cinque difensori, come contro il Milan, e un solo attaccante, Zé Eduardo. Davanti a Frey giocano Mesto, Dainelli, Granqvist, Kaladze e Moretti, il centrocampo è da corsa con Rossi, Veloso, Constant e il milanista a metà Merkel.


Il recupero della partita è l’occasione per fare beneficenza: Preziosi devolve l’incasso (175 mila euro) alle persone colpite dalla tragedia e mette all’asta le maglie speciali che indossa il Genoa con la scritta ‘alluvione, un aiuto per ricostruire’.


L’inizio della gara fa immaginare chissà quali mirabilie, invece, dopo una fiammata genoana, l’Inter prende il controllo e prova a spingere. Ma l’assetto guardingo dei padroni di casa e il ritmo blando degli ospiti lascia inoperosi i portieri e toglie gusto alla gara. La prima emozione arriva solo oltre la mezz’ora ma è di quelle forti per il cuore del pubblico di casa: Samuel incorna da un passo su corner e Frey respinge d’istinto, la ribattuta va a Milito che da due passi calcia forte e a colpo sicuro, ma addosso al portiere.
Al 37’, altra palla gol per l’Inter ma Milito in fuga cade al limite toccato da Granqvist e Banti dice che il contatto è regolare. Poiché l’unica punta del Genoa, Zé Eduardo, non è ancora al meglio e si vede molto bene, l’Inter non vede pericoli e spinge sfiorando ancora il gol con Nagatomo nel recupero.


Nella ripresa Ranieri mette Alvarez per Faraoni e Malesani dà fiato a Zé Eduardo inserendo Pratto. Al 10’, il Genoa segna ma l’arbitro annulla la testata vincente di Granqvist su punizione di Veloso. Quando il Genoa inizia a premere, anche grazie all’entrata di Jankovic per Constant, l’Inter passa: su cross di Alvarez la difesa rossoblù si perde il piccolo Nagatomo che defilato a destra segna di testa in mezzo ai giganti rossoblù. Tra i guardalinee e il Genoa non c’é feeling e Pratto viene ammonito quando protesta per una pericolosa fuga fermata a metà campo per un fuorigioco che se c’é è millimetrico.


Al 36’ torna Forlan dopo il lungo infortunio per Milito, che esce tra i cori e gli applausi della sua Genova. Al 36’ ci sono momenti di paura quando Marchiori è colpito da malore in panchina e cade a terra a bordo campo.


L’arbitro interrompe la gara per quattro minuti per consentire ai medici di entrare e di farlo rinvenire. C’é il tempo per qualche timido tentativo del Genoa che impegna una volta sola Julio Cesar con Veloso, per un palo di Alvarez e per il ritorno di Forlan. L’Inter risorge, il Genoa si perde.