Totti: “Andare via? Se continua così ci penserò”

ROMA – “Se ho mai pensato di cambiare aria e andare via dalla Roma? Sì, soprattutto ultimamente. E se le cose continuano in questo verso continuerò a pensarci”. Lo sfogo di Francesco Totti arriva prima della cena di Natale presso il Museo Maxxi, cui prendono parte compagni, dirigenti e staff tecnico. Parlando a SkySport 24 il capitano della Roma esprime così tutto il disagio per certe critiche ricevute dopo il rigore paratogli da Gigi Buffon, costato alla Roma il successo sulla Juventus. Qualcuno ha accennato addirittura a scarsa professionalità e Totti non l’ha mandata giù.


“Se il problema della Roma sono io, come ho sentito, ci penserò – ha aggiunto -. Non è che non senta la tifoseria più vicina, mi dispiace solo sentire certe cose dai tifosi romanisti nei miei confronti”. “Il rigore contro la Juventus? Un piccolo passo falso: se avessi segnato credo che avremmo vinto e sarebbe cambiata la partita – ha detto ancora Totti -. Il cucchiaio? Ci ho pensato, ma per rispetto di Buffon non l’ho fatto. A pensarci bene forse sarebbe stato meglio. Avevamo affrontato a viso aperto la squadra più forte del campionato. Mi spiace, per me, per i tifosi e per tutto quello che ho sentito in giro. Io cerco sempre di dare il massimo. Alla fine usciremo anche da questa situazione”.


La sensazione di Totti, comunque, è quella “di remare tutti sulla stessa direzione, poi vediamo cosa ci dirà il futuro. La squadra è compatta e unita. Ha l’unico obiettivo di fare bene davanti ai tifosi. E’ normale che quando i risultati non arrivano purtroppo le cose cambino, ma vogliamo rimanere uniti, sia verso l’allenatore che verso la società. Cercheremo di dare il massimo tutte le domeniche”.


A cominciare dalla prossima in casa del Napoli, in cui Totti spera di partire nuovamente al centro dell’attacco della Roma: “Giocando più vicino alla porta ho più occasioni da gol. Spero di partire e segnare già domenica: mi sono dimenticato come si esulta!”.


In compenso non si è dimenticato di scrivere a Babbo Natale: “Cosa gli chiedo per il 2012? La lettera l’ho scritta, speriamo mi porti quel che ho chiesto”.


Ai microfoni di Sky è poi arrivato anche Daniele De Rossi: “Il nostro problema, e in questo ci somigliamo – ha detto riferendosi a se stesso ed a Totti – è che noi dovremmo fare i professionisti e non sentire nessuno, mettendoci un gradino più in alto rispetto a chi ci critica, spesso per motivi prevenuti. Invece siamo di Roma e sentiamo tutti. Dopo quel rigore ho letto cose assurde: allusioni che, dopo quello che Francesco ha fatto per la Roma, non dovrebbero esistere nemmeno se buttasse il pallone nella propria porta con le mani. Questa amarezza si aggiunge a quella naturale che prova chiunque sbagli un rigore”.


De Rossi ha poi negato che sia in atto un tentativo di ‘romanizzare’ la Roma a dispetto della proprietà americana.


“Il gruppo lo plasmano allenatore e società – ha sottolineato -. Noi, a differenza di quanto si possa credere da fuori, non abbiamo poteri particolari. Comandiamo molto meno di quanto si pensi: siamo due che hanno dato tantissimo alla maglia, lui da vent’anni, io da un po’ meno, e ci mettiamo in prima linea se servono consigli o se bisogna prendersi responsabiltità. Ma non plasmiamo nessuno. Parlo per me, ma credo di interpretare anche il pensiero di Francesco Totti”.