9 anni di guerra in Iraq, scocca l’ora della fine

BAGHDAD – La bandiera statunitense è stata ammainata ieri a Baghdad per segnare la fine della guerra durata quasi nove anni, dall’invasione ordinata da George Bush nel marzo del 2003.


Durante la cerimonia a cui hanno partecipato il ministro della Difesa, Leon Panetta, il generale Lloyd Austin, comandante delle forze statunitensi in Iraq e l’ambasciatore americano, James Jeffrey, insieme al capo di Stato maggiore iracheno, il generale Babaker Zebari, vi è stato quindi il momento fortemente simbolico in cui la bandiera americana è stata “ritirata”.


Dopo che la bandiera bianca dell’United States Force-Iraq è stata ripiegata con cura, Panetta ha pronunciato un discorso con cui ha ufficialmente chiuso la missione americana nel paese, tributando un riconoscimento all’Iraq “indipendente, libero e sovrano” ed ha ufficialmente chiuso la missione americana nel paese.
“Nessuna parola, nessuna cerimonia può offrire un pieno tributo ai sacrifici fatti per arrivare a questo giorno”, ha detto il capo del Pentagono. “Dopo che è stato versato molto sangue dagli iracheni e dagli americani, l’obiettivo di avere un Iraq che si possa governare e difendere da solo è diventata una realtà – ha detto Panetta nella cerimonia che si è svolta nell’aeroporto internazionale di Baghdad – il costo è stato alto, in termini di vite umane e risorse per gli Stati Uniti e per il popolo iracheno, ma queste vite non si sono perse invano”. Data e sede della cerimonia sono state tenute segrete fino alla fine per evitare possibili attacchi da parte degli insorti.


In effetti, la cerimonia arriva con due settimane di anticipo rispetto al 31 dicembre prossimo, data entro la quale l’ultimo soldato statunitense avrà lasciato il suolo iracheno secondo i termini dell’accordo di sicurezza firmato da Stati Uniti e governo iracheno nel 2008. Durante i nove anni di guerra sono stati 4500 i militari americani caduti, mentre 32mila sono stati quelli feriti. I soldi bruciati hanno raggiunto la cifra di oltre 800 miliardi di dollari. Gli ultimi 4.000 soldati americani ancora in Iraq lasceranno il Paese entro il 31 dicembre, in base ad un accordo tra Washington e Baghdad del 2008. Al momento di maggiore presenza, il numero dei militari Usa nel Paese era arrivato a 170.000. Gli americani lasciano un Iraq ancora in preda a violenze politiche e interconfessionali, con attentati mortali quotidiani.