Egitto, ancora morti in piazza Tahrir

IL CAIRO – Terzo giorno consecutivo di scontri nei pressi di Piazza Tahrir tra i dimostranti e le forze di sicurezza egiziane. Secondo le stime fornite dal governo dall’inizio delle nuove violenze, venerdì scorso, 10 persone sono rimaste uccise ed oltre 400 sono state ferite. Tra le vittime ci sono anche due bambini, di 12 e 14 anni, secondo quanto ha reso noto un portavoce del ministero della Sanità, spiegando che i bambini ed altre due vittime sono morti a seguito di fratture del cranio provocate dal lancio di blocchi di cemento. Mentre altre sei persone sono state uccise da colpi di arma da fuoco.


Sta suscitando polemiche un video, che sta facendo il giro dei siti Internet e dei social network, di una dimostrante che è stata malmenata e trascinata dalle forze dell’ordine egiziane durante gli scontri di sabato a piazza Tahrir. Quello che sta provocando un’ondata di sdegno, sottolinea il corrispondente della Cnn che ha mostrato fotogrammi di questo video, è in particolare il fatto che le immagini mostrano come gli agenti della sicurezza trascinando la donna le abbiano fatto cadere lo hijab, il velo, e sollevato il vestito tradizionale, mostrandola in reggiseno.


Le autorità, intanto, hanno reso noto che nell’incendio scoppiato, durante i nuovi disordini al Cairo, alla biblioteca dell’Istituto egiziano delle Scienze sono stati distrutti preziosi e documenti originali di grande valore storico. Diversi volontari hanno continuato anche ieri a lavorare per mettere in salvo 30mila volumi antichi che si rischiano di perdere.


Tra i documenti distrutti, anche l’originale della “Descrizione dell’Egitto” e – secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Interno Kamal Ganzouri – “mappe ed altri documenti preservati da molte generazioni sin dalla costruzione del centro scientifico nell’agosto del 1798 durante la spedizione francese” in Egitto di Napoleone Bonaparte. La battaglia tra dimostranti e forze dell’ordine sabato si è concentrata intorno all’edificio che ospita l’Istituto, con uomini con indosso uniformi militari che sono stati visti gettare sassi e spruzzi d’acqua contro i dimostranti. Che hanno risposto lanciando bottiglie incendiarie, alcune delle quali hanno raggiunto i locali della biblioteca.“Non sapevamo che quella fosse una biblioteca – ha dichiarato uno dei dimostranti alla Cnn – noi amiamo il nostro paese, e poi perché i militari si erano messi sul tetto dell’edificio lanciando contro di noi sassi? Sono stati loro a distruggerlo, ed ora tentano di rivolgere l’opinione pubblica contro di noi”.