Al Franchi succede tutto nel finale

FIRENZE – Alla fine è un punto a testa che non cambia le cose e mantiene le due squadre appaiate in classifica a quota 17 ma, l’anticipo del Franchi tra Fiorentina e Atalanta, di fatto si gioca solo per dieci minuti: quelli finali. In mezzo tanta noia e spazio alle recriminazioni, da una parte e dall’altra: con i bergamaschi rimontati per l’ennesima volta in stagione e i viola, che alla fine, nonostante il controllo del match per buona parte del tempo, devono ritenersi fortunati ad aver portato via un punto.


Eppure la Fiorentina non era partita male. Dopo 7 minuti, infatti, gli uomini di Delio Rossi sono già in vantaggio. Il giovane ghanese Salifu, alla prima da titolare, pesca benissimo Vargas sulla sinistra che di prima intenzione mette dentro un crosss dove Gialrdino, prendendo il tempo a Lucchini sul primo palo, infila la rete del vanataggio. Il bomber di Biella sblocca così un digiuno che durava da settembre mentre l’Atalanta subisce psicologicamente il colpo. E i viola ne approfittano? Macché. Gli uomini di Rossi anzichè alzare il ritmo e piazzare il colpo del ko, si accontentano di gestire il vatanggio consentendo all’Atalanta di riprendersi dallo shock e tornare a imbeccare le proprie ali. Occasioni reali, però, per i bergamaschi non se ne vedono se non una punizione di Cigarini che finisce sopra la traversa. La Fiorentina, dal canto suo, continua a praticare lo stesso gioco e il primo tempo scivola via tra tiri dalla distanza e polemiche con l’arbitro, reo di aver ammonito Berhami ma di non aver usato lo stesso metro con Peluso (a dir la verità sarebbe l’Atalanta a dover lamentarsi, con un mezzo rigore non fischiato ai danni di Manfredini).


Polemiche archiviate, l’avvio di ripresa è tutto di marca bergamasca con la Fiorentina che prosegue il suo tentativo di addormentare il gioco ma non riesce a contenere uno Schelotto che, tra i suoi, è l’autentico uomo in più. Non è un caso infatti che al 57’, proprio da un cross dell’esterno argentino, arrivi il pallone che fa gelare il Franchi: Denis stacca di testa provando a prendere in controtempo Boruc che, immobile, vede sfilare il pallone a 2cm dal palo. La paura non squote particolarmente i viola e la partita continua sulla falsa riga del primo tempo fino a dieci minuti dalla fine. L’unico lampo, infatti, è al 73’ quando Consigli devia sul palo un bel destro da fuori di Behrami.


Come due inesperti giocatori di briscola, Atalanta e Fiorentina decidono di tenersi “i carichi” in mano fino a dieci minuti dalla fine dove poi, succede di tutto. Al minuto 80 Masiello agguanta il pari con un tiro al volo non irresistibile sul quale Boruc si fa beffare. E’ l’asso che scatena la partita. Cinque minuti dopo, infatti, ancora Schelotto serve al centro l’ennesimo cross: il pallone taglia tutta l’area dui rigore e Denis, da grande rapinatore, sbuca in spaccata infilando il vantaggio che manda in delirio i tifosi bergamaschi. Tutto finito? Asssolutamente no. La Fiorentina ha quella reazione rabbiosa che la porta a giocare il suo calcio migliore: d’attacco. Il neo entrato Kharja pesca De Silvestri sul filo del fuorigioco che, dopo un fortunato (e dubbioso) rimpallo serve al centro l’indisturbato Jovetic. E’ il pareggio e la fine del match. Un punto a testa che alla fine scontenta un po’ tutti.