Ora misure ‘Cresci Italia’ ma più risorse da Europa

ROMA – ‘Sarebbe stato rovinoso per l’Italia, visti i forti dubbi di credibilità, non passare alla fase di rigorosa attuazione degli impegni presi anche in contropartita dell’intervento della Bce. Era un atto dovuto. Da oggi passiamo agli atti voluti”. Lo ha detto il premier Mario Monti durante la conferenza stampa di fine anno.


– L’atto ‘voluto’ dal mio governo comincia oggi, quello che è stato fatto finora era ‘dovuto’, anche se non era dovuto il modo in cui dovevamo realizzare quegli obiettivi, che abbiamo cercato di compiere in modo equo. Le prossime settimane saranno dedicate alla crescita – spiega Monti – che però non fa uso del denaro pubblico anche perchè ce n’é poco, ma fa dell’equità la leva. Noi siamo convinti che l’operazione volta a liberare le energie, le liberalizzazioni e la concorrenza, e lo stimolo del capitale umano attraverso l’università e la ricerca e la riforma impegnativa e essenziale del mercato lavoro hanno come finalità la crescita e l’equità. Dopo il pacchetto ‘Salva Italia’ da oggi non avrei obiezioni se decideste di chiamare la fase che comincia ‘Cresci Italia’.


Ha poi proseguito:


– Non c’è mai stata ai miei occhi e agli occhi dei miei ministri una fase 2 separata da una fase 1. Il decreto Salva Italia aveva come titolazione ‘crescita, equità’, consolidamento: un terzetto di obiettivi che è lo stesso nella fase 1 che si è conclusa e in quella che voi amate (nessun problema) chiamare fase 2 che sta per aprirsi: cambiano solo i ‘pesi’ dei diversi capitoli. La fase della crescita è in sintonia con il consolidamento dei conti pubblici. Non esiste consolidamento sostenibile dei conti pubblici se il famoso denominatore – il pil – non cresce adeguatamente”.


Monti ha risposto alle osservazioni di alcuni economisti sottolineando:


– Non è questo governo che ha sottoscritto l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Non prendo posizione né favorevole né critica ma faccio presente che sono impegni di altri”.


E ha quindi aggiubnto che ”sono cosciente che la manovra ha molti inconvenienti”.


Sono due gli interventi che il governo farà entro gennaio: la concorrenza e le liberalizzazioni ”in modo sistematico” e la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali per garantire tutele ma anche ”una maggiore flessibilità economica” a favore dei giovani.


SI LAVORA SU CONTRATTO UNICO, TRE GLI OBIETTIVI – ”Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ”si accinge a lavorare nei prossimi giorni sul contratto unico” e avra’ ”tre obiettivi”. Lo ha detto il premier Mario Monti spiegando che si punta a: 1) ”superare il profondo dualismo del mercato lavoro italiano con effetti negativi non solo in termini di equità ma di efficienza; 2) ”superare regolazioni che puntano quasi solo su condizioni di liceità delle diverse fattispecie giuridiche e con forti incertezze interpretative”; 3) ”e in questo contesto le tutele da cercare nel mercato devono favorire la riallocazione nel mercato nel rispetto nell’ambito di un contesto con un continuo evolversi” .


Monti ha spiegato che quello del lavoro è ”un cantiere delicato e importante”.


– Negli ultimi anni – ha proseguito – ci sono stati progressi nell’organizzazione e sulle normative del mercato del lavoro, sappiamo che ci sono ancora eccessive segmentazioni e che queste nuocciono ai giovani. Quindi il nostro governo avrà un dialogo e un negoziato con le parti sociali in materia di lavoro che richiede più negoziato del sistema pensionistico ma tutto dovrà essere condotto con una certa rapidità. Il governo, d’accordo con il ministro Fornero e il ministero dell’Economia e delle Finanze, in relazione alla recente riforma pensionistica ha adottato misure volte a salvaguardare, a seguito della modifica dei requisiti di accesso, chi si sarebbe trovato senza lavoro e senza pensione, per esempio i lavoratori in mobilita’. Assicuriamo il nostro impegno per le situazioni di difficoltà economica”.


TEMPI VELOCI, EUROPA CI ATTENDE IL 23 GENNAIO – ”I tempi saranno ancora una vota piuttosto veloci, non ci è dato di lavorare con calma. L’Europa ci attende con ulteriori provvedimenti adottati e altri calendarizzati sul piano della crescita all’Eurogruppo del 23 gennaio e poi al consiglio europeo del 30. In vista di queste scadenze noi lavoriamo”. Lo ha detto il premier Monti.


– Quest’anno – ha proseguito -vorremmo fare del Piano nazionale delle riforme che l’Italia deve presentare all’Europa insieme al Programma di stabilità, il focus centrale, perchè le nostre riforme strutturali trovino lí il punto di riferimento e manifestazione e sinergia”.


Monti ha annunciato che forse il Piano verrà anticipato rispetto alla scadenza di aprile che viene indicata dall’Ue.


– La grande sfida dei Paesi europei di questi anni è diventare più competitivi per non inaridire il prodotto e il reddito che sono alla base del sistema di welfare e di riformare i sistemi welfare perchè diventino meno costosi e più equi ed efficienti – ha detto Monti, aggiungendo che ”l’Italia non è la Danimarca, nel bene e nel male, ma è interessante andare a guardare come quei paesi combinano sicurezza e flessibilità e in questa direzione stiamo andando”.


– Il tema del welfare è un orgoglio dell’Europa e una conquista dell’Europa. La mia convinzione, che è diffusa, è che l’Europa non debba debba rinunciare al suo modello di welfare – ha detto Monti, ricordando che ”dopo la grande crisi finanziaria Usa e Cina, che avevano preso grandi distanze” dal sostegno al welfare europeo, hanno dovuto ”riconsiderare questo. Contemporaneamente è vero che l’Europa non non sarebbe stata in grado e non lo sarà di mantenere sostenibili sistemi welfare estremamente generosi che si era fabbricata durante anni crescita più sostenuta”.


DECLINO AUGURIO A RESTARE IN POLITICA – ”Se lei mi ha fatto un augurio la ringrazio ma declinerei”. Così il premier Mario Monti ha risposto in conferenza stampa sulla possibilità che il suo rapporto con i partiti possa diventare più duraturo con un impegno in politica.


– Non ho avuto ancora il tempo di occuparmi del dossier, anche perchè non saprei come intestarlo – ha risposto Monti – Del resto non mi risulta che esistano candidature al Quirinale.


Poi ha aggiunto:


– Non vorrei che le risposte che a volte porto sul piano dello humour siano intese come un cincischiare sul tema. Non è un tema al quale penso minimamente. Non ho la minima idea se qualcuno dei miei ministri pensi o no di candidarsi alle elezioni, credo che la loro mente non lavori a questo, sarei molto ma molto sorpreso se i rappresentanti della politica vera nutrissero anche marginalmente preoccupazione per questo, ma per quanto io percepisco non c’è nulla di questo tipo


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