Riprendiamoci l’Orgoglio di essere Italiani

CARACAS – Non vi sono dubbi in merito al fatto che il 2011 sia stato un anno particolarmente turbolento per il nostro Paese. La crisi economica, al centro delle attenzioni di numerosi studiosi, analisti, giornalisti nonché dell’opinione pubblica intera, ha purtroppo consolidato il suo epicentro proprio nel cuore dell’Europa. Il “Vecchio Continente” è ormai già da qualche tempo nel mirino degli speculatori che, approfittando del momento decisamente poco brillante di un’economia la cui vitalità risulta essere appannata, ne hanno insidiato, e presumibilmente continueranno a farlo, alcuni dei più importanti elementi di stabilità.

Gli accadimenti politici che hanno caratterizzato lo scenario italiano nel corso dell’anno appena trascorso non potevano non avere delle significative ripercussioni anche in ambito economico. Il sentiero di indecisione percorso dal Governo Berlusconi, con tentennamenti, repentini cambi di posizione, scandali personali ed il definitivo sfaldamento della maggioranza parlamentare a fare da sfondo, non ha consentito all’Italia di fronteggiare con determinazione un momento tanto delicato. L’avvicendamento che ha avuto luogo a Palazzo Chigi con l’entrata in scena del nuovo Premier Mario Monti è stato accolto positivamente a livello internazionale ed ha immediatamente contribuito a restituire al Paese una più solida credibilità. Il Primo Ministro si è subito adoperato al fine di individuare un cambio di rotta che possa indirizzarci verso un cammino virtuoso di graduale ripresa dell’economia.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo consueto discorso di fine anno la cui apertura è stata dedicata alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità nazionale, ha affrontato apertamente questi temi con riferimenti importanti che dovrebbero indurre ad una profonda riflessione. «La fiducia che ho sentito riaffiorare e crescere nel ricordo della nostra storia rischia di essere oscurata, in questo momento, da interrogativi angosciosi e da dubbi che possono tradursi in scoraggiamento e indurre al pessimismo. La radice di questi stati d’animo, anche aspramente polemici, è naturalmente nella crisi finanziaria ed economica in cui l’Italia si dibatte.» Dopo aver sottolineato che l’emergenza resta grave, il Capo dello Stato ha proseguito affermando che «Lo sforzo di risanamento del bilancio, culminato nell’ultimo, così impegnativo decreto approvato dal Parlamento, deve perciò essere portato avanti con rigore. Nessuna illusione possiamo farci a questo riguardo. Ma siamo convinti che i frutti non mancheranno. I sacrifici non risulteranno inutili. Specie se l’economia riprenderà a crescere : il che dipende da adeguate scelte politiche e imprenditoriali, come da comportamenti diffusi, improntati a laboriosità e dinamismo, capaci di produrre coesione sociale».

Scelte politiche ed imprenditoriali, ma anche comportamenti diffusi, laboriosità e dinamismo. Evidente il richiamo del nostro Presidente all’intera collettività. Alle persone. Agli italiani.

È di indiscutibile importanza che il Paese possa contare adesso su una proficua stagione di serenità politica. Perseguire gli obbiettivi al centro della nuova “linea Monti” sarebbe inoltre impossibile senza un più coerente sforzo congiunto a livello europeo. Ma parte delle risposte più rilevanti a questo complesso momento storico sono da ricercarsi in quella «forza motivante», in quel «coraggio civile» ed in quella «speranza fondata verso il futuro», cui ha fatto riferimento Napolitano. Elementi decisivi che tutti quanti noi siamo chiamati e mettere in primissimo piano.

Osservando l’Italia attraverso il prisma della storia contemporanea, non è compito arduo intendere che il nostro Paese non ha mai avuto i connotati di un “gigante” politico, economico e militare. È altrettanto semplice tuttavia percepire la straordinarietà che ruota attorno al Belpaese, titolare fiero di un patrimonio umano, culturale, artistico, storico e naturale senza eguali.

Cosa ha consentito dunque al nostro popolo di emergere nel vasto e competitivo panorama mondiale? Quali essenzialmente gli elementi su cui è stata edificata la nostra rinomata eccellenza?

La soluzione per un quesito apparentemente intricato è in realtà estremamente semplice. Al di là delle risorse proprie della nostra penisola, il vero patrimonio del nostro Paese sono le persone. Uomini e donne che, in passato come oggigiorno, sono riusciti a distinguersi nei più svariati campi grazie ad uno spirito acuto ed ingegnoso sempre in grado di portarci lontano.

Dov’è finito questo sentimento? Dove si nasconde lo straordinario carattere che gli italiani hanno dimostrato di avere, all’interno dei propri confini così come lontano dalla loro terra?

Fortunatamente questo stesso spirito è ancora lì che giace dentro ciascuno di noi. Appannato forse dalle tante difficoltà che siamo chiamati a vivere attualmente, ma assolutamente presente.

«L’Italia può e deve farcela» ha chiosato il Presidente della Repubblica. Fiducia nelle Istituzioni e nella politica fa tutt’uno con fiducia in noi stessi. Il 2012 rappresenterà una grande sfida ed un grande banco di prova per tutti noi. Riprendiamoci l’Orgoglio di essere Italiani.