UK contro la Tobin Tax europea, Cameron: “La bloccherò”

LONDRA – Il premier britannico David Cameron ha annunciato l’intenzione di porre il veto su una proposta per introdurre una Tobin Tax europea sulle transazioni finanziarie. “Se i francesi vogliono procedere con una tassa sulle transazioni nel loro Paese, allora dovrebbero essere liberi di farlo. Ma l’idea di una nuova tassa europea mentre non avremo la stessa tassa in altri luoghi non credo sia assennata, e quindi la bloccherò a meno che il resto del mondo non concordi nello stesso momento di adottare tutti insieme lo stesso tipo di tassa”.


Intervenendo alla Bbc, il premier ha anche promesso di lavorare per ridurre la disoccupazione durante l’anno appena iniziato, spiegando che l’intero governo sta lavorando “ad un’agenda della crescita” per l’economia.
La Tobin tax, la tassa che prevede di colpire le transazioni finanziarie per reperire risorse da destinare alla comunità internazionale, divide l’Europa. Porta il nome del premio Nobel per l’economia James Tobin. La propose nel lontano 1972 e, da allora, ciclicamente è stata all’attenzione dei governi. Ora, con la crisi che impone sacrifici per rastrellare risorse da impiegare a sostegno dei singoli stati in difficoltà, torna al centro della scena europea. A fine settembre la Commissione ha presentato una proposta di introduzione, a partire dal 2014.


La Francia spinge per accelerare, ed è pronta a fare da apripista con un provvedimento nazionale. La tassa, ha assicurato il ministro della Finanze francese Baroin, “vedrà il suo giorno nell’anno in corso”. L’Eliseo spera di “procedere velocemente sulle modalità di applicazione” e “di accelerare il calendario”. La Germania è favorevole. L’auspicio di inserirla a livello mondiale non può essere realizzato adesso, ma l’obiettivo di Berlino è che la tassa sulle transazioni finanziarie sia imposta nell’Europa a 27. L’Italia, con il premier Mario Monti che ha rivisto la posizione del precedente governo Berlusconi, invita a considerarla esclusivamente in una prospettiva europea, senza decisioni unilaterali. La Gran Bretagna, invece, è fermamente contraria. “Una tassa solo europea ci costerebbe posti di lavoro e gettito fiscale, sarebbe nefasta per tutto il continente da cui vedremmo andarsene moltissime aziende finanziarie” ha avvertito Cameron, intervistato dalla Bbc. E ha aggiunto: “Io mi opporrò, a meno che il resto del mondo decida in tempi brevi di adottare una tassa simile”.