L’Inter riapre il campionato grazie a Milito

MILANO – Non sarà bellissima da vedere, ma Ranieri – che in carriera non ha mai perso un derby in Italia – ha il merito di aver ridato all’Inter un’identità di squadra che nel primo periodo di questa stagione i nerazzurri avevano completamente perso. Il Milan è sconfitto nella partita più sentita, mentre l’Inter vince la sesta partita di fila e continua a sognare una rimonta che fino a pochi mesi fa sembrava impossibile: la vetta della classifica è adesso distante solo sei punti.

Nell’Inter, Julio Cesar recupera ed è titolare, mentre va in panchina Wesley Sneijder: al posto dell’olandese spazio ad Alvarez largo sulla sinistra nel 4-4-2 disegnato da Ranieri. Davanti ci sono Milito e Pazzini. Con Ibrahimovic, nel reparto d’attacco del Milan non c’è Robinho ma Pato, caricatissimo dopo la settimana che lo ha visto essere quasi un giocatore del Psg. Non ci sono Seedorf (influenza, ma va in panchina) e Aquilani (caviglia): Boateng scala a centrocampo, mentre sulla trequarti c’è Emanuelson.

Nemmeno il tempo di scaldarsi (a Milano c’è il ghiaccio sulle strade fin da mezzogiorno) e l’Inter va in gol. Sugli sviluppi di un pallone messo in area dalla destra da Maicon, Thiago Motta anticipa tutti e di testa mette alle spalle di Abbiati: Orsato, su suggerimento dell’assistente, annulla la marcatura per via di un fuorigioco che non può essere dell’italo-brasiliano (che parte da dietro), ma che forse è da attribuire a Samuel e Milito, più avanti di tutti al momento del cross. All’11esimo si fa vedere il Milan con Pato, motivatissimo dopo la settimana che lo ha visto coinvolto in prima persona per il suo mancato trasferimento al Psg: il destro del Papero, da ottima posizione sugli sviluppi di un’azione confusa nell’area di rigore interista, termina però alto sopra la traversa.

Dieci minuti più tardi, la seconda palla gol rossonera capita quindi sui piedi di Boateng (schema perfetto da calcio d’angolo) con il destro del ghanese che si perde alto sopra la traversa. Nel finale, occasione importantissima per l’Inter con Alvarez, che non si fida del suo piede meno amico, il destro, e perde tempo a stoppare il perfetto cross dalla sinistra di Nagatomo prima di concludere da pochi passi su Abbiati. Milan che si salva e che si butta in attacco: nel finale sono rossonere le occasioni più importanti. Van Bommel colpisce la traversa sullo scarico di Boateng e sul prosieguo dell’azione Emanuelson costringe Julio Cesar in calcio d’angolo. E’ l’azione che chiude il primo tempo: squadre a riposo sullo 0-0.

Passano meno di dieci minuti dall’inizio della ripresa e l’Inter va in vantaggio. Sugli sviluppi di una palla messa centralmente da parte di Zanetti, Abate si produce in un liscio alla “Mai dire gol” e regala di fatto il pallone a Milito, che scappa via in campo aperto, entra in area e fredda Abbiati con un sinistro chirurgico sul palo più lontano. Allegri manda dentro Robinho al posto di Zambrotta, scalando Emanuelson nel ruolo di terzino sinistro. Ranieri risponde inserendo Chivu al posto di Alvarez per aumentare la copertura sulla sinistra, e poi manda in campo Sneijder in luogo di Milito passando a un sempre più coperto 4-4-1-1. Il Milan attacca, ma lo fa in maniera disordinata e poco precisa: l’Inter in contropiede fa male, ma Nagatomo – al termine di una bella azione personale – conclude debolmente con il sinistro da ottima posizione.

Il Milan non crea abbastanza e Allegri si gioca anche le ultime carte per aumentare la qualità: dentro Seedorf ed El Sharaawy al posto di Nocerino e Pato, accompagnato fuori dal campo dai fischi del pubblico di San Siro. Il centrocampista olandese, non al meglio per via di un attacco influenzale, si cala subito nel match cercando la conclusione da lontanissimo: Julio Cesar si salva in angolo. Poi è il turno di El Sharaawy, che inventa subito per Robinho ma il brasiliano conferma tutti i suoi limiti in fatto di freddezza. Sono le ultime occasioni della partita, che vedono l’Inter uscire vincitrice e il Milan leccarsi le ferite dopo una striscia di dodici partite senza sconfitte. A festeggiare è quindi la Juventus che, nonostante il pareggio interno contro il Cagliari, si gode la vetta solitaria alla faccia delle milanesi.