Il Grifone si arrende alla ‘Legge del Barbera’

PALERMO – Il Palermo si sblocca e a farne le spese è il Genoa che, al Barbera prima rischia di vincere, poi viene schiacciato e spazzato via, tornandosene a casa con il fardello pesantissimo di cinque gol. Per i rosanero, e per il mite Lino Mutti – fino a ieri mattina sulla graticola – è una bella boccata d’ossigeno: la vittoria non arrivava da quasi due mesi (già dai tempi di Mangia) e il trend delle ultime partite era oltremodo preoccupante. Invece, in un colpo solo, Miccoli e compagni hanno trovato gol, punti e un bel po’ di serenità’ in più.


Il Palermo dovrebbe incrociare più spesso Gilardino, visto che al suo cospetto aveva trionfato per l’ultima volta (fine novembre, contro la Fiorentina, appunto l’ex squadra del bomber), ma anche una difesa così poco puntuale, svagata, come quella proposta dalla squadra rossoblù, cui però continuano a pesare le numerose assenze: a Palermo sono rimasti al palo in sette, Antonelli, Bovo, Dainelli, Kaladze, Constant, Marco Rossi e Veloso. Praticamente, un’altra squadra. O quasi. E dire che i liguri erano partiti come meglio non avrebbero potuto: dopo un tiro di Miccoli, che non diventa pericoloso solo grazie al rimpallo di un difensore, Palacio, di coscia, infila Viviano, all’esordio come Donati.


Sembra un giorno da tregenda per il Palermo che invece ha la capacità – e la forza – di risollevarsi per schiacciare un Genoa assolutamente inconsistente dalla cintola in su, con Frey che vede sbucare avversari da tutte le parti, Miccoli e Budan che fanno il bello e il cattivo tempo. Dopo una palla-gol sprecata non si capisce come da Miccoli (conclusione a fil di palo con Frey in uscita), una traversa di Budan e un tiro di Migliaccio forse deviato con un braccio da un difensore, arriva il pareggio (di testa, dopo che lo stesso ‘ariete’ croato aveva avviato l’azione) di Budan, che scuote il Palermo e stordisce gli ospiti. Sulle ali dell’entusiasmo, i rosanero vanno ancora in gol con Silvestre e Mantovani, nel primo caso di testa su cross di Ilicic dalla sinistra, nel secondo su un traversone tagliente e preciso di Miccoli, sfruttando un piazzamento sul secondo palo.


La squadra passa così dai fischi agli applausi e Mutti diventa il salvatore della patria. Bizze del calcio.
Nella ripresa, nonostante accorci le distanze con un rigore contestato ma evidente per un fallo di mani di Balzaretti su cross di Palacio (che trasforma dal dischetto), il Genoa non riesce ad andare oltre una sterile supremazia territoriale. Quando riparte, al contrario, il Palermo fa malissimo e così arriva anche il quarto gol, con Miccoli che supera in uscita Frey e, prima ancora di depositare il pallone nella porta vuota, esulta sotto la curva nord.


Arriva anche il 5-2 di Migliaccio, di testa, su cross millimetrico di Miccoli, quindi il 5-3 di Bosko Jankovic, un ex che ha lasciato pochi estimatori in Sicilia. Il Palermo esce dal campo fra gli applausi e già pensa al Novara. Mutti, almeno per il momento, può sorridere: la sua panchina, se non ci saranno colpi di testa ‘zampariniani’, ha smesso di traballare. Anche questa, in fondo, può essere una notizia.