La Libia ripiomba nel caos: i lealisti occupano Bani Walid

TRIPOLI – I miliziani pro-Gheddafi che hanno attaccato ieri Bani Walid hanno preso il controllo di “tutta la città”. Lo ha dichiarato alla France Presse una fonte sul posto, M’Barek al-Fotmani, che si trova in una base di ex-ribelli circondata dai lealisti.

Secondo al-Fotmani sono cinque i rivoluzionari anti-Gheddafi (tuwar) uccisi nell’assalto (fra questi il comandante della brigata attaccata) e 30 i feriti. Bani Walid, 170 chilometri a sud-ovest di Tripoli, era una roccaforte dei pro-Gheddafi ed è stata una delle ultime città a cadere nelle mani dei ribelli, dopo una trattativa coi capi tribali locali.

Il regime del dittatore è stato abbattuto nell’ottobre scorso, dopo 8 mesi di guerra civile combattuta dai ribelli con l’appoggio aereo della Nato.

L’attacco dei pro-Gheddafi alla città di Bani Walid è cominciato quando i miliziani della brigata 28 maggio, fedeli al Consiglio nazionale di transizione, hanno arrestato alcuni lealisti, provocando la reazione armate dei compagni di questi. Lo hanno riferito i residenti. I combattenti utilizzano armi pesanti, comprese le armi anti-carro.

Saif al-Islam, Cpi: nessuna decisione su processo

La Corte penale internazionale dell’Aia ha detto di non aver preso ancora una decisione sullo svolgimento o meno in Libia del processo a Saif al-Islam Gheddafi, come invece annunciato dal ministro della Giustizia libico.

“Non c’è stata alcuna decisione da parte dei giudici della Corte penale internazionale” sul processo a Saif al-Islam Gheddafi, ha detto il portavoce della Cpi Fadi El-Abdallah smentendo le dichiarazioni del ministro della Giustizia libico Khalifa Ashur secondo il quale la Corte aveva dato il suo ok allo svolgimento del processo in Libia.