La super Errani vola ai quarti

ROMA – All’ombra delle star azzurre della racchetta, adesso ‘Sarita’ Errani si è presa la sua rivincita. Lo fa con un rovescio a due mani, il suo colpo preferito, sul cemento più scorbutico per l’Italia, quello degli Australian Open dove la ragazza della via Emilia, nata quasi 25 anni fa a Bologna, un concentrato di muscoli e semplicità, è riuscita a raggiungere i quarti di finale battendo la cinese Zheng Jie 6-2 6-1.
Un’ora e mezza di grinta e tecnica, a ripararsi dal caldo dell’estate australiana, per l’emiliana che raggiunge così un traguardo inedito nella sua carriera.


“Riesco a dar fastidio alla cinese – sorride l’azzurra dopo il successo – bisognava essere pratici più che fare un bel gioco. Dovevo aggredirla sulla risposta e farla correre, ci sono riuscita”.


Con il primo torneo di stagione dello Slam orfano fin dai primi set delle due regine del tennis rosa, Flavia Pennetta e Francesca Schiavone, Sara Errani tiene alta la bandiera e si ritaglia quello spazio e quei riflettori che spesso ha fatto fatica a trovare proprio per la concorrenza interna.


“Forse i loro grandi successi hanno reso meno importante qualche mia vittoria – dice la Errani – ma io ho sempre pensato a me stessa e non ho mai corso il rischio di nascondermi dietro le loro luci”.


L’ascesa agli open d’Australia non è però frutto del caso, perché la Errani è una che lavora sodo, e soprattutto sa mettersi alla prova con esperienze all’estero: da tempo si allena in Spagna con Pablo Lozano e David Andres all’Accademia di Valencia. Del resto aveva dodici anni quando volò negli Usa alla Nick Bolletieri Tennis Academy in Florida: 10 mesi per imparare il tennis dei grandi, quasi un anno lontano dalla famiglia, a piangere tutte le sere, ma con la voglia di tornare a casa con un obiettivo raggiunto. Ed eccola la piccola Sarita, come la chiamano anche gli spagnoli, fare passo dopo passo, vincere due tornei Wta, arrivare in Fed Cup e festeggiare il trionfo mondiale dell’Italia femminile del tennis e adesso sfilare sulla passerella della Rod Laver Arena di Melbourne.


Lei che di sé dice di essere “timida e responsabile”, arrivata agli Open da numero 48 del ranking e quindi non testa di serie, ma pronta adesso a scalare la classifica, dopo il successo con la cinese. E non è una che si accontenta, perché subito dopo è tornata in campo e ha bissato la qualificazione ai quarti anche nel doppio, battendo in coppia con Roberta Vinci Daniela Hantuchova/Agnieszka Radwanska 6-4 6-2.


Una forza della natura la tennista bolognese, che aspetta di tornare a casa per starsene sul divano (“la cosa che preferisco quando non gioco”) e mangiare i passatelli e i tortellini di mamma Flavia. Tra lei e il sogno della semifinale c’é la ceca Petra Kvitova, numero due del ranking che punta però proprio in questo slam di inizio 2012 alla corona di regina: un ostacolo sulla carta proibitivo, ma Errani non si scoraggia.


“Devo parlare con Pablo (l’allenatore ndr) per capire come impostare il gioco – dice l’azzurra – bisognerà essere aggressivi, non mi devo far mangiare da lei… Lei è favorita, il mio servizio è quello che è e non ne posso inventare uno alla Sampras: spero di fare una bella partita e perché no, di portarla anche a casa”.
Sara è una che lotta, se lo ripete come un mantra: in Australia la scena è tutta sua, la favola non deve finire.