Conte: “Roma mi piaci ma devo batterti”

TORINO – “Non abbiamo una scelta di obiettivi prestigiosi, come altri: quindi, la Coppa Italia è molto importante. Conseguenza ovvia: la Juve vuole assolutamente battere la Roma per superare i quarti”.
Il pensiero è di Antonio Conte, che, in piena corsa scudetto, deva aprire una parentesi che non può snobbare, tanto più che “la Roma ci ha eliminati due volte in casa nelle ultime edizioni” e nel percorso di crescita di una squadra che vuole tornare grande, la vittoria è comunque indispensabile. Detto questo, Conte però è assai realista e non dimentica che sabato c’é l’Udinese, terza in classifica e assai temibile e che due pedine fondamentali come Marchisio e Pepe sono out per infortunio, oltre al fatto che, come sottolineato il tecnico, la Juventus sarà più stanca dei friulani per l’impegno infrasettimanale.


“Ci sarà turn over – spiega il tecnico – sia a causa delle defezioni, sia per dare una chance importante a chi si è applicato con il massimo impegno”. Tradotto in concreto: finalmente esordirà Borriello, in coppia con Del Piero; Giaccherini è il sostituto naturale di Marchisio, Estigarribia quello di Pepe; Marrone darà il cambio a Pirlo (magari solo part time) e un difensore tra Barzagli e De Ceglie riposerà.


Fioccano le domande su altri componenti di una rosa piuttosto ristretta: Elia, Sorensen. Sull’olandese, che era stato dato per infortunato la settimana scorsa, ma poi aveva scritto su twitter di stare benissimo, Conte regala un gustoso siparietto: “Appena arrivato a Vinovo, il medico mi ha comunicato che è arrivato zoppicando e che accusa una distrazione a un legamento collaterale. Ha incontrato grandi difficoltà al suo primo anno alla Juventus, come è successo a me, che sono stato in ‘coma’ per tanti mesi, ma anche a mostri sacri come Platini e Zidane. Sorensen ha bisogno di giocare ed é andato a Bologna per questo, sarebbe un problema se non succedesse. Il treno (cioé la squadra rossoblù, ndr) passava solo quella volta è la società non poteva lasciarselo sfuggire”.


Oggi arriva una Roma in grande forma, di cui Conte tiene a precisare: “L’avevo detto in tempi non sospetti, cioé alla vigilia del match di campionato, che mi piace perché ha un gioco ben preciso e una identità. Sono convinto, in riferimento a Luis Enrique, che il lavoro di qualità paghi e alla fine i veri valori emergano”.
Anche il tema-infortunati rispecchia la mentalità creata da Conte, non piangersi addosso e guardare il futuro con fiducia, valorizzando il più possibile tutte le risorse. Una di queste è il giovane Marrone, andato in prestito al Siena lo scorso anno e voluto fortemente quest’anno da Conte, che si è opposto al prestito. Lo ha ripagato con una giocata stupenda, a Bergamo.


“Sta crescendo e può fare sia il vice-Pirlo, sia la mezzala”, ammette Conte con grande soddisfazione. Marchisio? “Ci auguriamo che recuperi più in fretta di quanto dica la prognosi medica”.