Per non dimenticare

CARACAS – Anche questo 27 gennaio si celebra la ‘Giornata della Memoria’, che ricorda – grazie alla legge 211 del 2000 – le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, e coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

La data scelta in Italia rievoca la liberazione di Auschwitz il 27 gennaio del 1945 da parte delle truppe sovietiche ed è la stessa indicata in molti paesi europei che si sono dotati di una legge simile a quella italiana.
Quella di quest’anno è un’edizione particolare, che cade nel 25esimo anniversario della scomparsa di Primo Levi (11 aprile 1987) testimone principe della Shoah con il suo libro, noto in tutto il mondo, “Se questo è un uomo”.

La cerimonia principale sarà al Quirinale dove il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e quello dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, celebreranno la XII edizione del ‘Giorno della Memoria’. In realtà le manifestazioni (l’elenco di quelle principali è consultabile su www.ucei.it/giornodellamemoria/programma.asp) sono cominciate già a inizio mese e sono proseguite la settimana passata: lo scorso 17-18 gennaio il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha capeggiato un viaggio-studio al campo di Auschwitz-Birkenau con Gattegna e duecento studenti provenienti da ogni parte d’Italia.

È il ministro degli Esteri, Giulio Terzi a sottolineare come – sia in Italia che all’estero – sia un dovere ricordare la tragedia consumata “anche perché ai carnefici si affiancarono i tanti che scelsero di non vedere”.

– Di fronte al male assoluto, ricordare è un dovere. Undici anni fa il Parlamento italiano, fra i primi in Europa, ha fatto di questa giornata un’occasione solenne e pubblica di riflessione su un momento buio della nostra storia. Per onorare le vittime dell’atroce barbarie nazifascista. E per rendere omaggio ai tanti uomini e donne che, in quelle circostanze straordinarie, si fecero eroi e si opposero alla negazione dell’umanità. La Farnesina commemorerà il Giorno della Memoria con eventi ed iniziative realizzate dalle Ambasciate, dai Consolati e dagli Istituti Italiani di Cultura nel mondo – prosegue Terzi -. Siamo tutti chiamati a ricordare alle giovani generazioni l’orrore di quegli anni, affinché i nostri figli siano convinti e vigili protagonisti nella battaglia contro ogni forma di discriminazione, nella memoria di ciò che accadde.