Monti si prepara all’esame europeo

ROMA – Un altro tagliando per il governo e per l’Europa è stato registrato nell’incontro di ieri tra Mario Monti e Giorgio Napolitano che hanno fatto il punto della situazione nel consueto faccia faccia che precede un importante consiglio europeo: nel caso specifico, quello di lunedì prossimo. Un delicato vertice che sarà preceduto dalla trilaterale tra Merkel, Sarkozy e lo stesso premier italiano.

Monti è salito al Quirinale mentre la Camera stava votando la fiducia sul milleproroghe (poi ottenuta con 469 sì da Pdl-Pd-Terzo Polo; 74 no da Lega e Idv). Un nuovo via libera, dunque, quello di Montecitorio all’operato del governo che si è sentito ulteriormente ‘’rafforzato’’, quasi blindato, da questa quinta fiducia ma anche dalle mozioni unitarie sull’Europa approvate da entrambe le Camere.

Nell’incontro, circondato dal riserbo, Napolitano, rimarcano fonti parlamentari, avrebbe apprezzato l’intenso lavoro di questi giorni del premier. Dal Capo dello Stato sarebbe anche giunto l’incoraggiamento a proseguire sulla strada imboccata, quella che porta alle liberalizzazioni, ma anche alle semplificazioni (oggi il nuovo decreto, ‘libera- italia’, sarà all’esame del consiglio dei ministri). Una ventata di novità per il mondo del lavoro e per i cittadini che per il tandem Monti-Napolitano, sembra essere anche una scommessa che deve essere assolutamente vinta per il bene del paese.

Nei medesimi ambienti parlamentari non si esclude che al Quirinale si sia parlato anche delle riforme, a cominciare da quella elettorale. Proprio ieri dal presidente della Repubblica è giunta una nuova sferzata alle forze politiche invitate a impegnarsi per creare le condizioni per l’alternanza al governo di schieramenti in competizione tra loro, anche in una logica di semplificazione della rappresentanza.

In attesa che la riforma evocata dal Colle prenda corpo, quello spazio politico è temporaneamente occupato dall’esecutivo tecnico di Monti che, assicurano Berlusconi, Bersani e Terzo Polo, resta puntellato dalla maggioranza. Il Cavaliere, infatti, nonostante le provocazioni leghiste (ieri Bossi lo ha definito una ‘mezza cartuccia’ perchè avrebbe ‘paura’ di mandare Monti a casa) continua a ripetere che sono ancora valide le ragioni per cui a palazzo Chigi ora si trova l’esecutivo di Monti.

– Siamo responsabili, non ci sfiliamo – ha garantito Berlusconi che ha anche pronunciato parole di apprezzamento:

– La situazione è difficile e il governo sta operando con grande prudenza ed è difficile avanzare critiche fondate.

Si aspettava forse di più?

– No – ha risposto secco il Cavaliere – non mi aspettavo di piú.

Più in generale, la preoccupazione ha però preso il posto dell’ottimismo.

– In questo momento non credo ci siano motivi di ottimismo e serenità, e non solo per noi – ha detto l’ex premier.

Ma le provocazioni del senatur stanno infastidendo non poco il centrodestra che si sente stretto nell’angolo, così questa volta l’insulto bossiano è stato rintuzzato dal segretario del Pdl:

– Non accettiamo provocazioni o ultimatum.

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