Bossi: “Berlusconi mezza cartuccia”

ROMA – Via libera alla Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto milleproroghe con 469 sì, 74 no e cinque astenuti. I deputati presenti sono stati 548.

Hanno votato contro la Lega e l’Idv mentre Pdl, Pd e Terzo Polo votano compatti per il sì. Non hanno partecipato al voto 63 deputati: 24 deputati Pdl, tra i quali gli ex ministri Pdl Romani, Scajola, Tremonti; 14 del Pd e 5 del Pd. I 5 astenuti sono l’ex sottosegretario Crosetto, Antonio Martino e i parlamentari Pdl Castiello, Mancuso e Moles. Il voto finale sul provvedimento è in programma nel pomeriggio di martedì prossimo.

Il Pd, per bocca di Bersani, esprime soddisfzione:

– La correzione delle norme sulle pensioni contenuta nel decreto ‘Milleproroghe’ è un nostro risultato. Nell’insieme è stato svolto un lavoro parlamentare buono.

Silvana Mura, dell’Idv, annunciando prima del voto le intenzioni del suo partito, ha spiegato: – Non bocciamo il governo ma la maggioranza politica che lo sostiene, una maggioranza innaturale – ha detto, criticando gli “svarioni” di un esecutivo che era stato presentato come “il Barcellona di Guardiola”. – La fiducia è un voto in cui si chiede non di dare un giudizio di merito sul provvedimento, ma di schierarsi. La maggioranza divisa ha imposto al governo questo voto.

Il sostegno in aula di Berlusconi al governo ha provocato una dura reazione in Umberto Bossi che ha definito l’ex alleato una “mezza cartuccia” perché non vuole staccare la spina al governo Monti. Il leader del Carroccio ha anche detto che “c’è tutto il paese che vuole strozzare Monti e Berlusconi ha paura di mandarlo via”.

Bossi ha poi lanciato un nuovo ultimatum al Pdl:

– O cade il governo o cade la Lombardia.

Da parte sua Berlusconi ha confermato il suo sostegno all’esecutivo:

– enza esser stato sfiduciato mi sono fatto indietro con responsabilità ed eleganza ed oggi quelle ragioni sussistono ancora – spiega -. La situazione è difficile e il governo sta operando con grande prudenza ed è difficile avanzare critiche fondate.

Quanto al fatto di aspettarsi di più dall’esecutivo il Cavaliere ha aggiunto:

– No, non mi aspettavo di più.

A chi gli chiede se sia preoccupato per l’aut aut di Bossi che minaccia di far cadere la giunta Formigoni se il Pdl non toglie la fiducia all’esecutivo tecnico, l’ex premier risponde:

– No. Dopo ci sono le ragioni della convenienza e quelle della responsabilità. Io sono sereno. Al momento opportuno – aggiunge – il centrodestra sarà compatto.

Dal canto suo, il presidente Giorgio Napolitano spinge per un confronto politico più costruttivo: – Creare le condizioni necessarie per un corretto funzionamento delle istituzioni e per un confronto politico più costruttivo e attento al bene comune – dice in un messaggio a un convegno su Moro – anche in una logica di semplificazione della rappresentanza e di alternanza al governo di schieramenti in competizione tra loro. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano spiega così la fiducia data dal suo partito:

– Abbiamo votato la fiducia su un provvedimento importante. Siamo dell’idea di sostenere questo governo fino a quando ha uno scopo e cioé quello per cui è nato: mandare avanti l’Italia in un momento di crisi. Rimaniamo di questa idea, non accettiamo ultimatum e provocazioni e non le facciamo.

E sul Carroccio:

– Con loro abbiamo governato gli ultimi 3 anni – spiega Alfano – non crediamo che un’alleanza si dissolva da un momento all’altro. Le parole di Bossi sono le stesse della prima fiducia al governo Monti, il cammino è lungo ma l’alleanza non è finita.

Siparietto alla Camera anche tra Perluigi Bersani e Bossi. Un invito scherzoso, una risposta altrettanto scherzosa. Bersani incrocia il senatur in Transatlantico, durante il voto di fiducia sul Milleproroghe, e lo invita: – Dai, sostieni anche tu ‘sto governo…

Il leader della Lega replica ridendo:

– Ma vaffa…

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