Febbo: “Corregionali all’estero, risorsa nei processi di internazionalizzazione”

PESCARA – Si è riunito a Pescara l’esecutivo del Cram-Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo per discutere sul futuro dell’organismo e del mondo dell’emigrazione. L’esecutivo, a cui partecipano i rappresentanti delle aree continentali in cui ci sono presenze di associazioni abruzzesi, ha sintetizzato dei principi guida che dovranno portare a una riforma dell’attuale legge di settore, più adeguata alla situazione attuale del paese e dei nostri emigranti nel mondo.

I principi irrinunciabili che l’esecutivo ha fissato – informano dal Consiglio regionale abruzzese – sono quelli legati al valore morale e culturale della conservazione del rapporto tra la Regione e gli abruzzesi nel mondo e l’emigrazione come risorsa nei processi di internazionalizzazione del sistema produttivo e turistico dell’Abruzzo.

Proprio a questo proposito, continua il proficuo rapporto del Cram con l’Assessorato alle Politiche Agricole, l’Assessorato allo Sviluppo Economico, il Centro Esteri delle Camere di commercio abruzzesi e gli altri partner individuati dal protocollo d’intesa firmato in ottobre, per coinvolgere i corregionali all’estero in maniera attiva nei processi di internazionalizzazione della Regione e per concentrare le risorse economiche su interventi comuni e “a sistema”, in cui siano coinvolti tutti i settori regionali interessati, per non disseminare le risorse residue per la promozione del territorio regionale in tanti singoli interventi.

L’assessore regionale Mauro Febbo, presidente del Cram, intervenendo alla riunione ha sottolineato “l’importanza che rivestono gli abruzzesi nel mondo per il sostegno e il rilancio della nostra immagine”. “La promozione della nostra regione e del suo immenso patrimonio culturale ed enogastronomico – ha sottolineato Febbo – passa anche attraverso i nostri corregionali che, oltre ad essere ambasciatori dell’abruzzesità nel mondo, rappresentano uno strumento diretto ed efficace per arrivare a una vasta platea, compresi i Paesi emergenti. Un altro importante obiettivo è quello di rinforzare il legame con le nuove generazioni degli abruzzesi che vivono lontani dalla regione che ha dato i natali ai loro avi”.