La Juve e Matri più forti della neve

TORINO – Indomita, a tratti incontenibile, a tratti fragile, ma la Juventus di Antonio Conte c’é sempre. Se la vittoria con l’Udinese vale sei punti, per parafrasare il tecnico bianconero, la sua squadra ne avrebbe 47: invece ne ha solo 44, ma i friulani si allontanano a sei lunghezze.


Quella di Guidolin si conferma comunque una grande squadra: al primo errore ha punito Pirlo e compagni e poi ha dovuto arrendersi a Matri in formato gigante: proprio lui che nel primo tempo si era divorata un’occasione solare e aveva fatto presagire una serata al batticuore, visto che poco prima anche Estigarribia si era impappinato tutto solo davanti a Handanovic. Ma la Juve – anche sotto la neve, caduta copiosa per tutta la durata della partita – non finisce mai di stupire: andata in campo priva di Pepe, Marchisio e Vucinic, è subito partita come al solito a tavoletta e ha affondato nell’area friulana. Gli uomini di Guidolin, però, non sono stati a guardare, hanno messo alle corde per una decina di minuti i padroni di casa mostrandosi ancora una volta micidiali nelle ripartenze.


La rete di Matri sul finire del primo tempo, propiziato da Estigarribia e Quagliarella, aveva ridato entusiasmo ai torinesi dopo le delusioni dei gol mancati. Al rientro in campo, però, Di Natale è andato vicinissimo al gol con una conclusione da fuori. L’azione era nata da una palla persa e così sarà per il pareggio friulano di metà ripresa: grave errore di Vidal e in due secondi il contropiede terribile degli ospiti aveva fruttato il pari. Juve depressa? Nemmeno per idea: Conte toglieva Estigarribia per Pepe e lo stanco Quagliarella per Marchisio. Pochi minuti ed ecco il gol del secondo vantaggio: confezionato da Matri con una girata da punta di livello superiore.


Lo stadio crolla, i compagni seppelliscono il centravanti, perché questo è davvero un gol pesante. Poi, ancora Juve, che tiene palla e continua a costruire, senza speculare. Soltanto la solita leggerezza di Bonucci nel finale (peccato, perché aveva disputato un buon match) riesce a rimettere l’Udinese in partita, ma la Juve se la cava solo con un brivido grande così. Sul piano morale (e anche tecnico, vista l’avversaria) la vittoria vale tantissimo. Ma Conte comincia ad accusare qualche problema: Estigarribia si è dimostrato svagato e immaturo, Vidal ha perso una quantità industriale di palloni, il Matri del primo tempo faticava a scambiare palla con i compagni e in zona gol lasciava a desiderare. Benissimo invece Giaccherini, gigantesco Barzagli, in ottima ripresa Quagliarella.


Tra i friulani- privi di Asamoah, Benatia e Pinzi – ha giganteggiato Isla e la squadra nonostante le assenze ha mostrato idee chiare, personalità, carattere e qualità. Le si può imputare solo di non essere stata lucida in fase difensiva, soprattutto negli episodi chiave.