Il grifone vola con Gilardino e Palacio

GENOVA – Rivincita rossoblù, ma che fatica. Alla fine se l’è presa lui, Pasquale Marino, anche se il tecnico, in quella maledetta giornata di un mese fa al San Paolo, non era lui: quella partita terminò 6-1 per la squadra di Walter Mazzarri e la disfatta costò l’esonero ad Alberto Malesani.


Altro allenatore, altra storia, anche se alla fine il Genoa ha deciso di complicarsi la vita, subendo due gol in due minuti dopo aver dominato per tutto il match. Il Napoli invece si è sciolto come il nevischio sulle alture di Marassi, rimediando l’ottava sconfitta: niente grinta, niente corsa, il primo tiro in porta di Gargano al 16’ della ripresa. Complice anche la scelta coraggiosa, ma poi rivelatasi infelice, di Mazzarri: Cavani in panchina (entra al 10’ della ripresa e segna al 35’) e Pandev dal primo minuto. Marino non rinuncia, invece, complice anche i tanti infortuni, ad una squadra offensiva con Sculli dietro a Gilardino e Palacio e con Jankovic a spingere a sinistra.


Nonostante il primo freddo genovese, la partita non delude e il primo tempo si fa subito infuocato: botta e risposta tra Pandev (di testa) e Gilardino che si vede ribattere il pallone a porta vuota da Palacio. L’attaccante argentino si deve far perdonare e ci riesce benissimo al 31’ quando il suo tiro dalla distanza su assist del numero 82 rossoblù va ad infilarsi all’incrocio dei pali. Il Napoli accusa il colpo, non riesce a fare possesso palla e in più di un’occasione gli attaccanti di Marino si trovano dalle parti di De Sanctis. Così al 36’ arriva il raddoppio, complice una dormita generale della difesa, questa volta con Gilardino che sigla di testa, su cross di Sculli, la sua prima rete con la maglia rossoblù.


Mazzarri è ammutolito, Lavezzi vaga per il campo e Palacio va vicino a siglare il terzo gol ma questa volta il pallone viene ribattuto in corner. In un primo tempo sfortunato per i partenopei c’è anche spazio per l’infortunio a Cannavaro dopo un fallo di Mesto, sostituito da Maggio. La ripresa si apre con un Napoli sempre poco incisivo e al 10’ Mazzarri prova a dare maggior peso all’attacco inserendo Cavani al posto di Zuniga, con Hamsik arretra. Ma evidentemente per il Napoli non è proprio giornata. A dimostrarlo è Hamsik che al 21’ solo davanti a Frey si vede deviare il tiro dall’estremo difensoAre rossoblù.


Niente partita riaperta ma doppietta di Palacio che al 25’ sembra chiudere i giochi ancora su assist di Gilardino. Partita finita? Nemmeno per sogno perché il Genoa si addormenta e in due minuti il Napoli riapre la partita prima con il gol di Cavani poi con Lavezzi che in contropiede riapre le speranze degli ospiti. Ora sono i rossoblù a sbandare e Dzemaili nel recupero vede sfumare il pareggio con Frey che a mani aperte ribatte il suo tiro. Preziosi esulta in tribuna e regala a Marino un difensore: Roger Carvalho della Figueirense, che appena arrivato dal Brasile ha assistito al match, complice la giornata rigida, dalla televisione situata nell’area Vip all’interno dello stadio.