Djokovic re d’Australia batte Nadal dopo Maratona

ROMA – Cinque ore e 53 minuti per battere Rafael Nadal e conquistare il quinto torneo dello slam della sua carriera. Novak Djokovic si prende di forza la corona degli Australian Open – è la terza volta – al termine di una battaglia durata cinque set (5-7 6-4 6-2 6-7 7-5) che riscrive il libro dei record per quanto riguarda la lunghezza di un match al torneo di Melbourne: il precedente primato risaliva alla semifinale del 2009 tra Rafa e Verdasco durata 5 ore e 14). E’ anche record di durata per la finale di Slam. Il precedente record risaliva alla finale degli Us Open del 1988 vinta da Mats Wilander su Ivan Lendl, dopo 4 ore e 55 minuti. E che a Melbourne sia stata una giornata storica è d’accordo lo stesso Nole che nel suo discorso celebrativo sul palco allestito al termine dell’incontro ha esordito così: “abbiamo fatto la storia questa sera”.

Un match giocato in altalena dai due fuoriclasse della racchetta che alla fine hanno segnato complessivamente 368 punti: nel primo set il controllo della partita è tutto stato dello spagnolo, poi però è uscito fuori lo strapotere in risposta del serbo, dominatore di un terzo parziale a senso unico in cui ha ceduto soli due punti in battuta, vincendo 4 giochi su 8 a zero.

Nadal, per contro, vince i suoi due game del terzo parziale solamente ai vantaggi. Insomma, a inizio quarto set, nessuno avrebbe scommesso sulla rimonta dello spagnolo, parso spacciato sul 3-4 0-40. Ma Nadal tira fuori la ‘vecchia’ classe che lo ha reso celebre in questi anni, e che sembrava in qualche modo aver smarrito negli ultimi tempi, dopo le ultime batoste subite proprio da Djokovic.

Cinque punti consecutivi gli consentono di salvarsi una prima volta, prima di una breve interruzione per pioggia, durata 10 minuti, il tempo necessario per mettere in azione il tetto retrattile. Djokovic ha così tempo e modo di meditare sulle tre palle break non sfruttate nel gioco precedente, e di rimettere ordine alle proprie idee. Nadal è costretto per ben due volte a servire per rimanere nel match, ma riesce in qualche modo a trascinare il set al tiebreak. Il maiorchino fallisce una ghiotta occasione per portarsi avanti di un minibreak, sbagliando un rovescio a campo aperto. Ancora più grave è l’errore di dritto di Djokovic, sul 5-3 in suo favore, che gli avrebbe regalato 3 match point consecutivi. Nadal, nuovamente a un passo dal baratro, dà il meglio di sé conquistando quattro punti di fila, prolungando la finale al quinto. Scoccate le cinque ore di gioco le emozioni sembrano non finire mai: sul 4-4 nel quinto set Djokovic si procura una palla break per andare a servire per il match.

Lo spagnolo l’annulla con uno slice esterno vincente e riesce a tenere la battuta. E’ solo il preludio a quello che accadrà due game più tardi. Nadal annulla l’ennesima palla break, la diciannovesima concessa nel match, ma nulla può sulla seconda. Djokovic può servire per il match dopo che, mezzora prima, sembrava sull’orlo del Ko. Il n.1 del mondo si porta sul 30 a 0, ma deve fare i conti con l’irriducibilità di un avversario capace di rimandare di là qualsiasi sua accelerazione. Nadal rimonta fino a procurarsi una palla del controbreak. Con il rovescio, Djokovic sventa il pericolo, prima che il nastro tradisca Rafa nel punto successivo, regalando al serbo il matchpoint. Servizio e dritto, e la partita finisce con il n.1 del mondo serbo in festa e sempre di più nella storia del tennis.