L’Inca “diffida” la Banca d’Italia a tutela degli interessi dei pensionati in Venezuela

CARACAS – La sede Centrale del Patronato Inca/Cgil a Roma ha inviato ieri alla Banca d’ Italia una “Diffida ad adempiere”, in base all’ art. 25 DPR 3/1957 ed Art. 328 C.P. La diffida è stata firmata dalla Presidente del Patronato Inca, Dottoressa Morena Piccinini, la quale ha recepito le numerose segnalazioni giunte dal Patronato Inca Venezuela e le lamentele di molti pensionati. In base alla normativa la Banca d’ Italia ha un mese di tempo per rispondere al quesito e notificare il nome del responsabile incaricato del procedimento.
A quanto si è appreso in ambienti vicini all’Inca, la diffida alla Banca d’ Italia si è resa necessaria in quanto l’Ente non ha aggiornato, a distanza di oltre un’anno, il tasso di cambio tra il bolivar e l’euro che è passato da 3.50 euro a 5,70 euro dal primo gennaio del 2011. La mancanza di questo aggiornamento ha impedito finora all’ Inps di correggere, a sua volta, il valore dell’importo della pensione venezuelana erogata dall’Ivss collocandolo nella sua giusta e reale misura. L’Inps, infatti, calcola ancora la pensione venezuelana al cambio di 3.50 Bolivares per euro (il cambio in vigore nel 2010), causando un enorme danno ai pensionati del Venezuela ai quali, per questo motivo, la pensione viene ridotta a 70/80 Euro. Se questo fosse poco, sono stati eliminati, in moltissimi casi, gli assegni familiari ed altre prestazioni come la maggiorazione sociale spettante agli ultra 65enni. Inoltre, sempre a causa di questo mancato aggiornamento del cambio tra il bolivar e l’euro, migliaia di pensionati si sono visti recapitare avvisi di debito a favore dell’ Inps con somme da restituire, in alcuni casi, anche superiori ai 10.000 Euro.


Il problema dell’aggiornamento del cambio è sorto all’inizio del 2011. Allora, il Governo venezuelano decideva di sopprimere i vari cambi ufficiali esistenti, unificandoli a quello di 4.30 Bolivares per dollaro, pari a circa 5,70 bolivares per euro. Fino a quel momento, le pensioni dell’Ivss venivano calcolate dall’Inps al tasso di 2.60 Bolivares per dollaro, equivalenti a 3,50 Bolivare per euro.


Immediatamente (l’11 gennaio 2011) il patronato Inca del Venezuela notificava l’Inps della nuova situazione e chiedeva l’aggiornamento del cambio ed il ricalcolo delle pensioni. A tale scopo il Patronato Inca inviava assieme ad altri documenti, anche la traduzione all’italiano legalizzata del “convenio cambiario n. 14” emanato dal Governo venezuelano. Ma l’Inps, malgrado l’invio di successive lettere e ricorsi, le proteste di alcuni pensionati, le pressioni dell’ Ambaciata e Consolato e il decreto di ragguaglio emanato dell’Amabasciata d’ Italia in Caracas, non prendeva, e non lo hja ancora fatto, decisioni in merito in quanto, secondo il Direttore delle Convenzioni Internazionali, l’Ente previdenziale deve seguire le indicazioni cambiarie emanate dalla Banca d’Italia.


Per il direttore del Patronato Inca Venezuela, Giovanni Di Vaira, l’inerzia della Banca d’Italia è incomprensibile se si considera anche il fatto che la Banca Centrale Europea ha aggiornato il cambio del bolivar da ormai tanto tempo.

DIFFIDA AD ADEMPIERE EX ART. 25 DPR 3/1957 ED ART. 328 C.P.
La sottoscritta Morena Piccinini nella qualità di rappresentante legale del Patronato INCA-CGIL, con sede in Roma alla Via Paisiello n°43


PREMESSO


-Che, come è noto, il Patronato INCA-CGIL svolge attività di tutela in Italia e all’estero, a favore di tutti coloro che si rivolgono ai suoi uffici per ottenere diritti previdenziali e sociali, in forza di varie disposizioni di legge che la disciplinano (cfr Legge 152/2001) e sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro;
-Che, fra i compiti del Patronato, si annovera la tutela dei lavoratori italiani residenti all’estero, titolari di prestazioni a carico degli istituti di previdenza;


-Che con decreto del 30/12/2010 n°39584, la Repubblica del Venezuela ha determinato la variazione del cambio con il dollaro USA e le altre divise, per cui a partire dal 1 gennaio 2011 è stata stabilita una nuova parità cambiaria, per la quale 1 dollaro equivale a 4,30 Bolivar e, dunque 1 euro a 5,70 Bolivar.


-Che l’INPS ha sempre tenuto conto, nell’erogazione degli importi pensionistici agli italiani residenti in Venezuela del rapporto di cambio Bolivar-dollaro che, fino al 31/12/2010, era 2,60 bolivar x un dollaro e 3,50 bolivar x un euro;


-Che a partire, dunque, dal 01/01/2011 l’INPS non si è adeguata alla nuova parità valutaria, continuando ad operare il pagamento delle pensioni utilizzando il vecchio rapporto di cambio bolivar/dollaro/euro, con conseguente rilevante danno economico per i titolari di prestazioni, sulla scorta (così come viene riferito) del mancato aggiornamento da parte della Banca d’Italia della nuova quotazione della moneta Venezuelana, rispetto al dollaro ed all’euro, derivante dal su richiamato provvedimento del governo della Repubblica del Venezuela.


-Che a tutt’oggi (23/01/2012) in effetti, nel sito della Banca d’Italia dedicato alle quotazioni delle valute, risulta ancora incomprensibilmente esposta la vecchia parità, nonostante le autorità consolari italiane (cfr decreto dell’ambasciatore in Venezuela del 31/12/2010) abbiano con tempestività già ragguagliato il tasso tra il Bolivar e l’Euro, portandolo a 5,84304 x euro, per quanto concerne l’operatività dei loro uffici.
-Che il mancato adeguamento del suddetto cambio da parte della Banca d’Italia, considerato il tempo trascorso ed i danni che provoca alla popolazione italiana residente all’estero, titolare di prestazioni a carico dell’INPS, non è più tollerabile.


-Ciò premesso, a norma dell’art. 328 c.p., così come modificato dall’art.16 della legge 16 aprile 1990, n°86
DIFFIDA.


-La Banca d’Italia, in persona del Governatore pro-tempore a provvedere tempestivamente all’adeguamento sull’apposito sito web dell’intervenuta variazione del cambio, così come peraltro già operata dall’Ambasciata Italiana di Caracas, Bolivar/Euro, o ad esporre le ragioni del ritardo entro il termine di 30 giorni dalla ricezione della presente richiesta, con l’espresso avvertimento che, in mancanza sarà presentato esposto alla competente autorità giudiziaria ex art. 328, II° comma, c.p. ferma ed impregiudicata ogni altra azione.
-Si chiede sin d’ora, ai sensi della legge 241/90 e succ. modif., di conoscere il responsabile designato del relativo procedimento.
S.J.