Siria, allarme dell’Onu: “Escalation pericolosa”

GINEVRA – La Siria appare in preda a una “pericolosa e allarmante escalation” e le Nazioni Unite non sono più in grado di aggiornare i dati sulle vittime delle violenze. Lo ha detto ieri a Ginevra il portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite sui diritti umani, Rupert Colville. L’ultimo dato fornito dalle Nazioni Unite nelle scorse settimane è stato di 5.400 persone morti dall’inizio della violenta repressione delle proteste antiregime in marzo. “Ma sappiamo che sono molti di più”, ha detto una portavoce che ha esortato “le autorità siriane a porre fine alle uccisioni e anche i combattenti dell’opposizione a prendere precauzioni per evitare uccisioni non necessarie”.


Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha invitato gli Stati membri a raggiungere un consenso per metter fine alle violenze. “Non credo che si possa continuare così”, ha detto Ban, “troppe persone sono state uccise”. “Persino mentre erano presenti gli osservatori della Lega Araba sono state uccisi a centinaia”, ha aggiunto Ban, parlando a margine del suo incontro ad Amman col ministro degli Esteri giordano Nasser Jawde. “Ogni giorno decine di persone vengono uccise. Ciò deve essere fermato immediatamente, ed è quindi di importanza cruciale che il Consiglio di sicurezza intervenga a tal proposito”.

Mosca frena sulla risoluzione Onu


“Il tentativo di far passare il progetto di risoluzione arabo-occidentale al Consiglio di sicurezza dell’Onu apre una strada verso una guerra civile”: lo afferma nel suo Twitter il viceministro degli esteri russo Ghennadi Gatilov.


“Il progetto occidentale di risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla Siria non porterà alla ricerca di un compromesso”, scrive Gatilov nel suo microblog. “Le pressioni per farlo approvare sono una strada verso una guerra civile”, aggiunge.


Mosca continua a frenare su qualsiasi risoluzione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, preferendo la soluzione diplomatica con il dialogo tra le parti.