Battisti chiede “un processo vero” a Napolitano. Colle: “Espii la pena”

ROMA – L’ex militante dei Proletari armati per il comunismo Cesare Battisti, in Brasile dopo essere stato condannato in Italia per 4 omicidi commessi negli anni 70, ha chiesto al presidente della Repubblica di riaprire i suoi processi per avere “la possibilità di difendermi”.


– Presidente Napolitano, mi dia la possibilità di difendermi – ha detto in un’intervista alla trasmissione Le Iene -, di presentarmi di fronte ad un tribunale, oggi in Italia, e potermi difendere, rispondere ad un interrogatorio vero, come non è mai successo, e così io mi comprometto a rispondere delle mie responsabilità di fronte alla giustizia italiana”.


Per Battisti però Napolitano non è la persona giusta per affrontare serenamente la sua storia, “semplicemente perché Napolitano a me sembra davvero un irriducibile degli anni ‘70, dell’ex Pci stalinista. A me non sembra che sia la persona adeguata per dire oggi all’Italia ‘Giriamo la pagina, dimentichiamo il passato, riconosciamo le responsabilità, riconosciamo la storia, riappacifichiamoci’. Non mi pare che stia dando esempio di questo”.


Poco dopo la risposta del Colle.


– Battisti deve solo presentarsi nel nostro Paese per espiare, secondo le norme dell’ordinamento penitenziario italiano, le pene alle quali è stato condannato a conclusione di processi svoltisi nella piena osservanza delle regole di uno Stato di diritto – spiega una nota Giorgio Napolitano.


Intanto, Alberto Torregiani, figlio del gioielliere Pierluigi ucciso da Battisti nel 1979 e rimasto a sua volta ferito nell’agguato, annuncia la sua discesa in campo alle prossime elezioni politiche tra le fila del centrodestra.

– Scenderò in politica per difendere la giustizia – spiega – piuttosto che lanciare nuovi appelli al Capo dello Stato per l’estradizione di Battisti faccio prima a essere eletto e a muovermi, da deputato, per ottenere qualcosa. Non credo che Napolitano abbia né la volontà ma neppure la voglia di ottenere quella giustizia di cui tanto sia lui che tanti altri politici si riempiono la bocca.