La neve manda in tilt il campionato ed è subito polemica

ROMA – Il freddo siberiano manda in tilt anche il campionato di calcio, la serie A chiude per neve e infuriano le polemiche.
Dopo l’annullamento dell’anticipo Parma-Juve, la seconda giornata di ritorno viene flagellata dal maltempo che sta mettendo in ginocchio tutta l’Italia: le fitte nevicate hanno infatti costretto a rinviare altre tre partite e così il turno infrasettimanale è decisamente a scartamento ridotto.
Niente derby dell’Appennino tra Bologna e Fiorentina, saltata anche Siena-Catania. Non si è giocata nemmeno Atalanta-Genoa (anticipo delle 18, ora italiana) e qui la decisione è stata presa sul campo, mentre gli addetti alla sicurezza tentavano la corsa contro il tempo per disgelare il prato, ma soprattutto le tribune. E così dopo due rinvii di mezzora è scattato il ‘tutti a casa’.
Un turno nel caos che riapre la polemica sugli stadi e anche sulle notturne in pieno inverno: lo aveva già fatto la Juve martedì sera con l’allenatore Antonio Conte, lo ha ribadito ieri la società che attacca la Lega.
“La Lega è in grado di valutare uniformemente le condizioni di praticabilità dei campi – le parole dell’ad bianconero, Beppe Marotta -. In questi giorni si é registrato un forte disagio, con strutture non in grado di accogliere uno spettacolo. Mi auguro che l’anno prossimo si valutino i calendari con più attenzione”.
Immediata la replica di Sky, attraverso il vicepresidente dei canali sport, Jacques Reynaud: “I calendari dei campionati non li facciamo noi, e certo non abbiamo nulla a che fare, a differenza di amministrazioni comunali e società, con le condizioni degli impianti”.


Si vogliono meno anticipi e postici? Sky la soluzione ce l’ha: “Il venditore torni a chiedere un prezzo più accettabile e i compratori naturalmente chiederanno in cambio meno prodotto”.


E la neve riporta in ballo il problema degli stadi. “E’ troppo facile tirare fuori le ricette dopo – dice il presidente del Coni, Gianni Petrucci -. La realtà dice che le partite di calcio vengono rinviate anche da altre parti e non solo in Italia. Stadi vecchi? Sono questi, il clima lo abbiamo visto tutti: non mi sento assolutamente di condannare la Lega”.


Sui rinvii non ha dubbi il presidente dei club di A, Maurizio Beretta perché “la sicurezza di tutti, dei calciatori e dei tifosi è il primo punto”.


Quanto agli impianti “bisogna varare una legge che consenta di avere stadi più sicuri, riscaldati, con nuove tecnologie” aggiunge Beretta. A insistere sull’inadeguatezza degli stadi è il presidente della Figc, Giancarlo Abete, che invita però anche a una riflessione sui calendari: “Uno dei problemi, se non il primario del calcio italiano è non avere stadi adeguati”.


Per il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi “sicuramente vanno rivisti i calendari, magari aumentando il numero di partite in periodi dell’anno in cui il clima è migliore. Va salvaguardata anche la qualità dello spettacolo, giocare su un campo ghiacciato o con la nebbia non è il massimo né per chi gioca né per chi assiste”.


Prova a suggerire una ricetta il vicepresidente federale, Demetrio Albertini: “Quasi tutti gli stadi in Italia sono vecchi, inadatti a garantire una accoglienza decente per giocatori e pubblico in condizioni climatiche avverse. In attesa che vengano sostituiti, e ci vorranno anni, una soluzione praticabile è cominciare il campionato in agosto e magari ampliare la pausa invernale, per evitare il periodo più freddo”.


Anche per evitare infortuni, che con i campi in pessime condizioni aumentano mettendo a rischio la salute e l’incolumità dei giocatori. E per i prossimi giorni la situazione non dovrebbe migliorare: Adriano Galliani guarda già alle gare del week end e chiede di rinviare Milan-Napoli, in programma al Meazza domenica sera.
Intanto è andato in scena il campionato a metà, a San Siro Inter e Palermo hanno giocato sotto una densa nevicata: tra rinvii e polemiche è sempre calcio-caos.