4° giorno di scontri al Cairo 12 le vittime

IL CAIRO – Quarto giorno di scontri al Cairo tra forze di sicurezza e manifestanti che protestano a seguito delle violenze avvenute mercoledì scorso nello stadio di Port Said,in Egitto. Una nuvola bianca si è levata su piazza Tahrir e sulle strade vicine al ministero dell’Interno per via della raffica di lacrimogeni lanciati dalla polizia. Agenti vestiti di nero in tenuta antisommossa hanno lanciato proiettili di gomma da veicoli blindati per far indietreggiare i manifestanti dal ministero e stanno mettendo in piedi muretti di calcestruzzo per bloccare l’accesso alle strade. Secondo l’ultimo bilancio del ministero della sanità i morti dall’inizio delle violenze al Cairo e a Suez sono dodici, sette nella capitale e cinque nella città portuale, mentre i manifestanti feriti e intossicati dai gas lacrimogeni sono 2532 e 228 gli agenti di polizia.
Alla sommossa nel cuore della città hanno partecipato in massa i sostenitori organizzati delle squadre di calcio locali, che accusano le forze di sicurezza di aver volontariamente acconsentito allo spargimento di sangue. Gli animi sono esasperati proprio in conseguenza dell’omesso intervento di agenti e militari allo stadio di Porto Said, che avrebbe potuto evitare il bagno di sangue: i tutori dell’ordine sono tacciati di codardia, giacchè secondo gran parte della popolazione sarebbero rimasti a guardare per paura di essere a loro volta linciati.
Proprio la tragica partita di campionato di mercoledì sera a Porto Said, in cui una battaglia tra tifosi avversi ha provocato la morte di 74 persone e il ferimento di altre 248, sono all’origine dell’ennesima esplosione di violenza, in un Paese ben lontano dall’aver recuperato una certa stabilità, a quasi un anno dalla caduta del passato regime.

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