Una magia di Palacio stende la Lazio

GENOVA – Sotto al sole, ma su un campo duro per i tre gradi sotto zero e il vento, brilla ancora la stella di Rodrigo Palacio e il ‘nuovo Genoa’ di Pasquale Marino ferma in casa anche la Lazio, dopo Napoli e Udinese (con identico punteggio, 3-2).
Con una prodezza al volo spalle alla porta, l’argentino si è ripetuto dopo il gran gol di domenica al Napoli e insieme a Jankovic (doppietta) ha piegato la squadra di Reja. Arrabbiato perché non ha potuto allenare i suoi, il tecnico laziale si è dovuto arrendere nonostante un tentativo di rimonta arrivato troppo tardi. Merito di un avversario per lungo tempo superiore nella corsa, nella tecnica e nelle trame di gioco. Hanno fatto la differenza solo in parte i 90 minuti non giocati dal Genoa a Bergamo mercoledì per il rinvio.
Nel complesso ha prevalso la mira dei genoani: Jankovic ha sfruttato una uscita sbagliata di Marchetti su cross di Sculli per il 2-0 mentre i laziali hanno sfiorato solo la rete nell’assalto finale prima del riposo, anche grazie a due grandi parate del Solito Frey. Reja ha dovuto schierare diverse riserve per far fronte agli impegni ravvicinati e agli infortuni e all’ultimo minuto ha dovuto rinunciare anche a Hernanes per un problema fisico. Al suo posto Rocchi che si è però scaldato poco e un quarto d’ora ha avuto un guaio muscolare.
Marino ha confermato la squadra di domenica con il solo forfait di Moretti per un guaio muscolare. Al suo posto il rientrante Constant ha garantito filtro e spinta. Il ‘nuovo Genoa’ di Marino, che da gennaio si è rinforzato in modo evidente (Gilardino, Biondini e Sculli, ieri ha esordito anche l’argentino Belluschi), ha chiuso la gara dopo 12 secondi della ripresa: Jaonkovic è scattato in area, Garrido è scivolato e il serbo ha incrociato sul palo lontano beffando Marchetti per il 3-0. Gioca a trazione anteriore il Genoa e da quattro gare segna tre reti alla volta. Ne prende un po’ troppi però, nonostante un Granqvist invalicabile al centro e un Kaladze super.
La difesa è un po’ debole ai lati e dà lì sono arrivati i due gol con cui la Lazio ha sperato di rinascere. Un fallo di Mesto su Lulic ha portato a un rigore segnato da Ledesma (3-1) al 9’. Solo al 45’, la Lazio ha trovato modo di accorciare ancora con Gonzales su sponda di Klose. Tra i due gol, si sono visti solo i rocciosi centrali genoani, l’espulsione di Diakité per proteste e tanti contropiedi genoani che hanno messo i brividi a Marchetti.
Alla fine, nuova protesta della Lazio, che ha deciso di non mandare Reja in sala stampa. Il direttore sportivo Tare, al suo posto, ha detto che la partita non si poteva giocare per il campo ghiacciato. I bei gol e le tante prodezze hanno dimostrato il contrario.