Obama inasprisce le sanzioni contro Teheran

NEW YORK – Il presidente Usa, Barack Obama, ha firmato un decreto per rafforzare le sanzioni verso Teheran. Il decreto – ha annunciato la Casa Bianca – prevede il blocco di tutti i beni o le partecipazioni del governo iraniano negli Usa. Ad essere colpiti sono soprattutto la banca centrale iraniana e le principali istituzioni finanziarie del Paese.


“Ho stabilito che le sanzioni addizionali siano garantite – ha scritto il presidente statunitense, Barack Obama in una lettera indirizzata al Congresso – in particolare alla luce delle pratiche ingannevoli della Banca Centrale e di altre banche iraniane per occultare le transazioni di gruppi sanzionati, delle inefficienze nella lotta al riciclaggio del denaro da parte dell’Iran e della debolezza della sua implementazione, e del continuo e inaccettabile rischio posto al sistema finanziario internazionale dalle attività iraniane”.


Il presidente americano Barack Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti sono ben informati sullo stato di avanzamento del programma nucleare iraniano. In una lunga intervista rilasciata alla Nbc il numero uno della Casa Bianca ha assicurato che Washington “farà tutto il possibile” per impedire a Teheran di “ricorrere agli armamenti nucleari”.


“Conosciamo tutte le dinamiche interne relative all’Iran? Assolutamente no – ha affermato Obama -, e il Paese è molto più diviso ora di quanto non fosse in passato. Capire chi prenda le decisioni è molto difficile”. Il presidente Usa si è detto convinto che un attacco militare contro il programma nucleare iraniano avrebbe conseguenze solo negative.


‘’La mia prima priorità – ha detto Obama – continua ad essere la sicurezza degli Stati Uniti e di Israele’’. Il presidente Usa ha sottolineato la necessità di valutare i molti rischi prima di qualunque intervento militare contro l’Iran, chiarendo di non voler assistere ad altri conflitti nella regione e aggiungendo di volere un esito diplomatico alla vicenda nucleare.


“Qualsiasi attività militare aggiuntiva nel Golfo – ha dichiarato – ha un cattivo impatto e un grosso effetto sia su di noi che sul prezzo del petrolio. Inoltre abbiamo ancora soldati dispiegati in Afghanistan, che confina con l’Iran”. In ogni caso, ha concluso Obama, “siamo preparati a esercitare altre opzioni”.