Gurria: «Monti l’uomo giusto, necessario non abbassare la guardi»

ROMA – Mario Monti è ‘’l’uomo giusto, al momento giusto, al posto giusto’’ per fare le riforme ‘’in questo momento storico che vive l’Italia’’. Ma il premier italiano ‘’non deve abbassare la guardia’’ perchè il rischio di un contagio c’è ancora, e non dipende dall’Italia ma dallo scenario internazionale. A dirlo, dopo un giro d’incontri a Roma con i principali esponenti dei dicasteri economici dell’esecutivo, è il presidente dell’Ocse, Miguel Angel Gurria. Che in un’intervista all’Ansa entra nel vivo di alcuni dei punti più critici dell’azione del governo. E lo fa dismettendo i toni da diplomatico (è un ex ministro degli Esteri) usati nella conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi accanto al premier Mario Monti.
– Il problema – dice rispondendo alla domanda se ci siano ancora rischi di contagio, con la Grecia e il Portogallo in fortissime difficoltà – è che non dipende solo dall’Italia. Per questo , una volta presa la direzione giusta, è fondamentale che continui l’appoggio politico all’azione del governo e che Monti non abbassi la guardia.
Gurria sostiene che è vero che lo spread scende e la volatilità dei mercati sembra scendere. Ma, aggiunge,  i rischi ci sono ancora: ‘’possono esserci ‘incidenti’ in altri Paesi, c’è il mercato del greggio’’ pronto a schizzare se si arrivasse vicini al conflitto con l’Iran: ecco perchè ‘’l’Italia deve continuare, e consolidare la stabilità istituzionale cui è giunta’’.
Sono tanti i temi discussi nella visita romana, in cui l’ex politico messicano ha incontrato anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi, quello della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, quello delle Attività produttive Corrado Passera e la responsabile del Lavoro Elsa Fornero. L’Ocse già ieri ha chiesto di continuare con lo sforzo per combattere l’evasione fiscale e rilanciare la competitività, attraverso le liberalizzazioni (a partire dalle professioni) che possono far volare la produttività italiana ferma da anni. E poi c’è il lavoro, su cui Gurria vuol dire la sua.
– Non credo sia corretto caratterizzare il dibattito sulla riforma del mercato del lavoro intorno all’articolo 18, che magari ha bisogno di qualche aggiustamento nella sua applicazione – afferma -. Ma non è il punto fondamentale della riforma, che include flessibilità ma anche reti di protezione per i lavoratori più vulnerabili, e il reinserimento (attraverso il training) nel mercato del lavoro’
Lo scenario internazionale è ancora volatile, la crisi non è passata e Gurria approfitta per fare un nuovo appello sulla Grecia:
– Dobbiamo chiudere il pacchetto, siamo in ritardo da due anni e il ritardo ci è costato un multiplo del totale del debito greco.

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