Crisi, Monti a Washington per illustrare la ricetta italiana

ROMA – Mario Monti riporta l’Italia alla Casa Bianca. Ma non solo. Si presenta negli Stati Uniti da primo leader Ue a incontrare il presidente Usa, Barack Obama, dopo il ‘Patto di bilancio’, quel ‘Fiscal Compact’ – come amano chiamarlo i tecnici – con cui il Vecchio Continente ha deciso di combattere la crisi del debito europeo. Una crisi a cui l’America guarda con grande attenzione e preoccupazione, temendo che le turbolenze che spirano al di là dell’Oceano attraversino l’Atlantico. E il Professore atterra a Washington pronto a stringere una sorta di ‘patto’ con gli Usa per uscire dal reciproco momento di difficoltà. A fare da sponda con l’America di Obama per far riprendere quota alle economie del vecchio e nuovo continente.


‘’Aiutiamoci a crescere’’ perchè la ‘’salda gestione di Obama aiuta l’Europa, così come noi possiamo aiutarlo’’, scongiurando ‘’l’esplosione dell’eurozona’’, sottolineava l’altra sera Monti in un’intervista alla tv Usa ‘Pbs’. Rassicurando – dalle colonne del Wsj – che l’euro è ‘’una moneta forte’’. Una sponda, quella americana, che fa comodo a entrambi: utile agli Usa – e a Obama impegnato nella campagna per le presidenziali 2012 – per assicurarsi un ‘paladino’ della crescita nel dibattito europeo. Ma utile anche al Professore a Bruxelles, per spingere sulla cancelliera tedesca Angela Merkel ad allentare la sua linea rigorista. Anche sul rafforzamento dei ‘firewall’ – le barriere a protezione dei Paesi con tassi di interesse sul debito sovrano eccessivi – cui gli Usa guardano con attenzione.


Ma la tre giorni a stelle e strisce del Professore sarà anche la sua ‘vetrina’: l’occasione per presentare la sua ricetta, dal provvedimento ‘Salva-Italia’ al ‘Cresci-Italia’, in vista della riforma del lavoro che il Wsj bolla coma la sua ‘battaglia del mese’. Una ricetta che ha già incassato un primo apprezzamento di Obama nelle scorse settimane e che la Casa Bianca ha già salutato con favore. E che il Professore probabilmente tornerà a spiegare non come una ‘strategia’ imposta dall’Ue o dalla Bce ma una mossa ‘’nell’interesse delle nuove generazioni’’


A quasi due anni dall’ultima visita ufficiale ‘tricolore’ negli Usa – era il maggio del 2010 quando il capo dello Stato Giorgio Napolitano arrivò a Washington – la missione di Monti apre anche una nuova stagione di rapporti con l’America di Obama. Dopo la ‘freddezza’ dell’era del Cavaliere: ‘’un playboy’’ con ‘’giochi di cattivo gusto’’, scrive il Wsj, salutando Monti come un ‘’chiaro cambiamento di rotta rispetto al suo predecessore’’ a Palazzo Chigi. Ma se la crisi dell’euro e la ricetta italiana saranno i ‘piatti forti’ della missione americana del premier, l’incontro con Obama in programma oggi sarà anche l’occasione per affrontare i dossier più caldi sul fronte internazionale. A cominciare dalla Siria – come annunciato dal ministro degli esteri Giulio Terzi che accompagna il premier negli Usa – che potrebbe essere anche tra i temi al centro degli incontri previsti domani al Palazzo di Vetro a New York da Ban ki-Moon. Ma anche l’Iran e l’Afghanistan.
E nell’agenda ‘a stelle e strisce’ del premier italiano non poteva mancare anche una tappa a Wall Street. Venerdì entrerà nel tempio della finanza mondiale per incontrare gli operatori. E con il suo ‘aplomb’, probabilmente, si toglierà qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi indicava l’Italia quale prossima ‘tessera’ di un domino-default europeo: il suo Paese da possibile ‘’fonte’’ della crisi è diventato tra gli ‘’attori’’ della soluzione: lo spread con il bund tedesco dei titoli di stato bianco-rosso-verdi è calato, dal suo arrivo a Palazzo Chigi, di 200 punti.

Wsj, dal playboy Berlusconi al professor Monti


ROMA – Mario Monti ‘’segna un chiaro cambiamento di rotta rispetto al suo predecessore, Silvio Berlusconi, la cui reputazione da play boy e i cui giochi di cattivo gusto gli fecero guadagnare solo pochissimi amici’’. A poche ore dalla visita del Professore negli Usa, dove incontrerà il presidente americano Barack Obama, il Wall Street Journal titola così un articolo nel suo blog dedicato alla crisi dell’euro. E, riprendendo un sondaggio pubblicato dal magazine Stern sul gradimento dei tedeschi per i principali protagonisti delle leadership europee, il Wsj titola: ‘’Monti ya, Cameron nein’. ‘’Monti sembra guadagnarsi con successo amici a nord delle Alpi’’, anche se ‘’non sarà ‘Mister Popular’ ‘’ nel suo paese, dove ‘’tassisti e camionisti hanno messo in campo proteste contro le pesanti riforme del suo governo’’, scrive il Wsj.