Mezz’ora di fuoco tra Catania-Roma

CATANIA – Venticinque minuti che ne valgono novanta. Nella partita più corta dell’anno, Catania e Roma non segnano, ma non si fanno mancare alcunché, gol a parte. Sei angoli, quattro ammoniti e almeno una prodezza a testa firmata dai due portieri raccontano di un recupero ad alta intensità.


Rossazzurri e giallorossi si ritrovano venti giorni dopo l’interruzione dell’incontro sospeso al 20’ della ripresa il 14 gennaio scorso a causa del nubifragio abbattutosi sul Massimino: situazione inedita, che entrambe le formazioni interpretano mantenendo fede alla dichiarata voglia di non accontentarsi del pareggio.
Le variazioni sul tema arrivano ancor prima del calcio d’inizio. Il Catania, data la particolarità della situazione, sceglie di concludere il riscaldamento con una partitella a ritmi elevati, che però mette fuori combattimento Potenza, infortunatosi in uno scontro di gioco e portato negli spogliatoi a braccia. Al suo posto gioca Bellusci, in panchina va Calapai, aggregato al gruppo dalla formazione Primavera. Sorprese anche tra gli ospiti: Luis Enrique, contro ogni previsione, sceglie il diciottenne Piscitella (al suo attivo appena 11 minuti in campionato) per completare il tridente dei giovani con Borini e Lamela (57 anni in tre) lasciando in panchina Bojan.


Si riparte dal 64’ e da un fallo laterale nella trequarti ospite battuto da Bellusci e i toni agonistici si alzano subito. Non c’é tempo per le fasi di studio, se si vuole vincere serve tutto e subito.


Etnei e capitolini ci mettono coraggio e corsa, non sempre la dovuta lucidità. La gara è frenetica, con sbavature da una parte e dall’altra. Il Catania ci prova subito con Almiron, che si rende pericoloso in scivolata mandando il pallone sul fondo, poi tocca alla Roma spingere, ma i giovanissimi della linea offensiva non riescono a tradurre il movimento in chiare occasioni da gol. Tutto potrebbe cambiare nel giro di 60 secondi, a una manciata di minuti dallo scadere, ma Stekelenburg e Kosicky, quest’ultimo al suo debutto stagionale, non sono d’accordo: il portiere olandese della Roma dice no a un pregevole esterno dal limite di Llama volando sotto la traversa a salvare il risultato, il suo collega slovacco a difesa dei pali catanesi fa altrettanto opponendosi a una conclusione a botta quasi sicura di Borini a conclusione di un fraseggio ad alta velocità tra Lamela e Rosi.


Il Catania ci riprova con un destro di Gomez fuori bersaglio, ma il tempo è poco e non basta per designare un vincitore. Per Luis Enrique la Roma “é andata vicinissima alla vittoria con due palle gol che non abbiamo sfruttato”, però, osserva è “soddisfatto della squadra” che vede “ogni meglio anche se deve ancora migliorare”.


Il tecnico della Roma “non guarda la classifica, perché – spiega – lo si fa all’ultima giornata”. Vincenzo Montella si “prende il punto guadagnato sul campo” che ritiene “meritato per il Catania”. “E’ stata una mezz’ora vibrante – sottolinea l’allenatore degli etnei – divertente e emozionante. Si è giocato su ritmi molto alti perché entrambe le squadre volevano vincere e per questo ci sono stati momenti di gara frenetici”.