Direzione antimafia: tornano gli omicidi. Gioco grande affare

ROMA – Il fattore “più inquietante” emerso nel primo semestre 2011 sul fronte mafia è “il ritorno dell’uso dell’omicidio come strumento per la risoluzione di problemi dell’organizzazione”. Lo rileva la Direzione nazionale antimafia, guidata da Pietro Grasso, nella sua relazione al Parlamento.
La ‘Ndrangheta, sottolinea poi la Dna, ‘’ha caratteristiche di organizzazione mafiosa presente su tutto il territorio nazionale, globalizzata ed estremamente potente sul piano economico e militare tanto da potere essere definita presenza istituzionale strutturale nella società calabrese, interlocutore indefettibile di ogni potere politico e amministrativo, partner necessario di ogni impresa nazionale o multinazionale che abbia ottenuto l’aggiudicazione di lavori pubblici sul territorio regionale’’.
– L’organizzazione si avvale di migliaia di affiliati che costituiscono presenze militari diffuse e capillari ed, al contempo, strumento di acquisizione di consenso, radicamento e controllo sociale. Inoltre, la nuova generazione di ndranghetisti, pur conservando il formale rispetto per le arcaiche regole di affiliazione, oggi non sono solo in grado di interloquire con altre categorie sociali, ma anche di mettere a frutto le loro conoscenze informatiche, finanziarie e gli studi intrapresi’’.
Per quanto riguarda la Camorra e le “strategie di espansione criminale” che persegue, ‘’si registra sempre più frequentemente la presenza di settori del mondo imprenditoriale i quali, in un rapporto di reciproco vantaggio, sono portati a condividere gli obiettivi dei programmi criminosi dei clan, mettendo a disposizione il proprio know-how, di cui è componente essenziale anche la rete relazionale con professionisti (commercialisti, notai, avvocati, funzionari di istituti di credito, intermediari finanziari, ecc.) o esponenti politici, nazionali e locali’’.
L’industria del gioco, con un fatturato di almeno 70 miliardi per il 2011, “è di preminente interesse della criminalità organizzata, dati gli elevatissimi rapidi guadagni, la possibilità di riciclare ingenti somme provenienti da attività illecite, la penetrazione territoriale connessa alla gestione di sale gioco, corner, apparecchi da intrattenimento”.
Nella relazione si sottolinea l’indispensabilità dell’uso delle intercettazioni per “l’accertamento dei delitti di criminalità organizzata, specie in ambienti connotati da forte omertà, senza le quali l’azione repressiva e preventiva risulterebbe priva di ogni efficacia”. Anche il regime del 41 bis “è imprescindibile e deve essere potenziato e mai attenuato’’, perché ‘’sul fronte della lotta alla mafia si può solo avanzare e non arretrare’’.