Austerity greca, c’è l’accordo. Dubbi tedeschi

ATENE – Dopo 11 ore di colloqui, i leader politici della Grecia hanno raggiunto l’accordo su nuove misure d’austerità richieste dai creditori internazionali per garantire il secondo pacchetto di salvataggio da 130 miliardi di euro. Ma, ha fatto sapere poco dopo il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, quanto fatto finora non sembra essere sufficiente.
L’ufficio del primo ministro Lucas Papademos ieri pomeriggio ha comunicato che i colloqui con i rappresentanti della troika (Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) si sono conclusi con successo e c’è “un accordo generale sul contenuto” del nuovo programma di finanziamento. I leader dei tre principali partiti della coalizione di governo, si legge nella nota diffusa, hanno alla fine accettato il risultato delle trattative tra governo e troika. Tuttavia da Bruxelles Schaeuble solleva subito i primi dubbi:  “L’accordo – dice – per quanto ho capito non è ancora in una fase in cui può essere firmato”. “Le condizioni per il salvataggio, aggiunge, includono l’imperativo di portare il debito al 120% del Pil entro il 2020, limitare a 130 miliardi di euro i prestiti di salvataggio e ottenere l’approvazione del Parlamento greco. “Questi requisiti generali non sono stati ancora soddisfatti”.
Nel frattempo i sindacati greci hanno già annunciato scioperi.

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