L’uragano Catania, travolge il Genoa

CATANIA – Diluvio rossazzurro. Sull’Italia imperversa il maltempo, a Catania splende il sole. Metaforicamente e non. Per la prima vittoria nel 2012, la squadra di Montella sceglie la strada più esaltante: una quaterna che spazza via il Genoa. La formazione di Marino, atteso ex di giornata, viene travolta dall’impeto etneo sin dai primi minuti e non trova la forza di rialzarsi naufragando definitivamente in apertura di secondo tempo. I numeri non mentono: nelle ultime 17 gare esterne, i rossoblù hanno incassato ben 47 gol, oltre 2,5 di media. Palacio e soci lontano da Marassi proprio non si ritrovano.
Marino cercava la prima soddisfazione fuori casa e invece rimedia la terza sconfitta su altrettante uscite. C’é poco da fare per i ‘grifoni’, che in fase difensiva ribadiscono la propria fragilità non riuscendo a tenere testa al fraseggio rapido della squadra di Montella. Le numerose assenze sono un alibi solo parziale per gli ospiti. Più giusto sottolineare i notevoli meriti rossazzurri. Il Catania conferma di trovarsi a meraviglia contro avversari che giocano a viso aperto. Gli spazi concessi dal Genoa sono l’ideale per esaltare il movimento tra le linee, la velocità e le qualità tecniche di gente come Gomez e Barrientos, autore della prima doppietta in Serie A e grande protagonista di un poker che aiuta il pubblico di casa a non rimpiangere troppo Maxi Lopez a 24 ore di distanza dalla prima rete in maglia milanista del centravanti argentino.
Gli etnei partono a mille e il Genoa è subito in apnea. Barrientos sfiora il gol per due volte nei primi 75 secondi venendo prima murato dalla difesa avversaria e poi da Frey. Il 4-4-2 ospite non regge, i tagli in velocità dei rossazzurri lo mettono a dura prova e propiziano il vantaggio dopo soli 8 minuti: Gomez salta Belluschi sulla sinistra e va giù sulla chiusura in area di Birsa guadagnando un rigore che Lodi trasforma spiazzando Frey.
Marino corre ai ripari passando al 4-2-3-1 con Belluschi e Biondini in mediana, Jankovic, Birsa e Sculli sulla trequarti e Palacio punta centrale. Cambiato modulo, il Genoa riesce a farsi vivo in avanti con Granqvist, Palacio, Birsa e Mesto: l’imprecisione e Kosicky rendono vano ogni tentativo.
Le accelerazioni catanesi restano un problema serio per i genoani, che rischiano grosso su un duetto tra Gomez e Barrientos conncluso da un tiro a lato a tu per tu con Frey. L’appuntamento con il secondo gol è soltanto rinviato. Gli uomini di Marino crollano in avvio di ripresa, quando Barrientos colpisce due volte nel giro di 4 minuti: il primo gol nasce da una splendida apertura d’esterno di Izco, altro elemento in ottima giornata, e dal successivo appoggio in mezzo di Lodi; il secondo è frutto di una bella azione corale avviata da Gomez, proseguita da Bergessio e conclusa dal ‘Pitu’ con un tiro ravvicinato.
Il 4-0 che archivia l’incontro giunge dieci minuti ed è emblematico delle lacune difensive genoane: un rinvio lungo di Kosicky dalla propria area scavalca l’immobile Kaladze e diventa un perfetto assist per Bergessio, libero di involarsi verso la porta avversaria battendo l’incolpevole Frey con un destro incrociato.

Lascia un commento