Allegri sfida il tabù inglese

CARNAGO – A furia di dire che la Champions League non è un’ossessione, José Mourinho l’ha vinta con l’Inter. Forse pensava a questo Zlatan Ibrahimovic raccontando che anche senza il titolo di campione europeo sarebbe felice della propria carriera se si ritirasse oggi.
“Di sicuro non è una dichiarazione di resa, Ibra non si arrende nemmeno nelle partitelle…”, traduce Massimiliano Allegri, che domani vuole vedere lo svedese protagonista contro l’Arsenal per sfatare il doppio tabù del Milan, che dal 2008 non supera gli ottavi, fermato sempre da squadre inglesi. Reduce dalla prima di tre giornate di squalifica in campionato, “Ibrahimovic deve essere sereno, senza farsi ossessionare da questa coppa. E’ in buone condizioni fisiche e mentali, sono sicuro che giocherà una grande partita”, confida Allegri che a parole sembra poco interessato agli ultimi precedenti europei del Milan con le squadre di Premier League.
L’Arsenal ha già eliminato i rossoneri nel 2008, poi nel 2010 lo ha fatto il Manchester United, e l’anno scorso il Tottenham. Senza contare le fatiche del Milan di Ancelotti nel 2009, in Europa League, contro il Portsmouth.
“Sono fiducioso: non abbiamo nessun complesso di inferiorità verso le inglesi, è solo una questione tecnica e tattica”, taglia corto Allegri, ricordando che contro il Tottenham è stato fatale “un solo errore madornale”.
Una lezione da mandare a memoria, perché l’Arsenal è un’altra di quelle squadre che fanno di corsa e cinismo le armi migliori.
“Se si sbaglia la gara di andata in casa si viene eliminati quasi di sicuro”, avverte Thiago Silva, che dovrà vedersela con Van Persie ed eventualmente Henry, alla sua ultima apparizione con l’Arsenal prima di tornare negli Usa dopo la parentesi londinese.
“Henry ha già lasciato il segno (con il gol vittoria nei minuti di recupero, ndr) nella sua ultima partita in Premier…” nota Allegri, augurandosi che per il francese la serata del Meazza non sia una passerella gloriosa. Il livornese ha preparato la partita puntando su due aspetti principali: pazienza e attenzione difensiva.
“Dobbiamo affrontare l’andata sapendo che c’é anche un ritorno – spiega l’allenatore – non possiamo andare all’arrembaggio o rischiamo troppo sui loro contropiede”.
L’obiettivo del Milan è controllare il ritmo della partita e cercare le verticalizzazioni con cui sa fare male. Per questo è importante il ritorno di Boateng.
“Dopo quattro settimane di stop ha alle spalle pochi allenamenti, è molto difficile che parta titolare – frena Allegri – E lo stesso discorso vale per Pato, ma magari cambio idea”. Tornano di sicuro Abbiati e Nesta, e la notizia è confortante per Allegri quanto la fiducia incassata linedì dalla proprietà tramite Barbara Berlusconi.
“Il presidente – spiega l’allenatore – si è fatto sempre sentire vicino alla squadra, Barbara Berlusconi mi ha dato una conferma in un momento molto importante della stagione. Noi ora dobbiamo fare meglio dell’anno scorso, ma senza condizionamenti psicologici”. Insomma, i quarti di finale sono un traguardo da raggiungere, e senza ossessioni forse è più semplice.