Sliding doors per Del Piero: fu ad un passo dal Parma

TORINO – Ve lo immagine Del Piero con la maglia del Parma che domani incontra la Juventus? No? Comprensibile. Non è facile immaginare Alex con altri colori addosso. Eppure solo un soffio del destino ha impedito che Alex diventasse una bandiera del Parma. Estate 1994, è una Juventus nuova che si sta muovendo sul mercato. Luciano Moggi e Antonio Giraudo sono arrivati da qualche mese e stanno costruendo la squadra che dominerà la stagioni successive in Italia e in Europa. Bettega gira l’Europa in cerca di talenti e va a trattare con l’Olympique Marsiglia un certo Didier Deschamps. Moggi tira le fila dell’affare Ferrara che arriva dal Napoli fresco dall’esperienza maradoniana e chiude per Paulo Sousa che dovrà sostenere il centrocampo con sempre più fondamentale Antonio Conte. L’attacco è solido con Baggio, Vialli e all’occorrenza Ravanelli, però la Triade ha in mente la ciliegina: Alessandro Melli, bomber del Parma, grande emergente del campionato.
Per altro con i gialloblù si sta parlando anche di Dino Baggio in una trattativa tutt’altro che semplice. E allora ecco che sul tavolo spunta l’offerta: Ravanelli in prestito e quel giovane in comproprietà. Quale giovane? Ma sì, quello che ha esordito con Trapattoni, ha già segnato il suo primo gol in Serie A e ha vinto il Viareggio con la Primavera, sì Alessandro Del Piero. L’affare va avanti, i procuratori di Alex parlano anche con i dirigenti del Parma, sembra una cosa fatta e va bene a tutti, perché Del Piero alla Juventus non aveva certezza di giocare (figuriamoci con Baggio…), mentre in Emilia potrebbe trovare più spazio. Ma qualcosa si inceppa. Non si trova l’accordo su Melli, che pure alla Juventus sarebbe andato volentieri, e l’affare salta . Del Piero così rimane a Torino e Lippi non ne dispiace: “Tornerà sicuramente utile nel corso dell’annata”, spiega. Ed è buon profeta, perché quella stagione, che riporta lo scudetto in bianconero dopo nove lunghi anni di digiuno è anche la stagione dell’esplosione di Del Piero. Storia nota: l’alba di un mito e il tramonto di altro, Roby Baggio, che a fine stagione, anche in virtù dell’emergere di Alex, viene ceduto al Milan per 18 miliardi. Tutto per un pelo, però, perché sarebbe bastato che quell’affare fosse girato in modo diverso e chissà quale storia saremmo qui a raccontare adesso: magari con uno “strano” Del Piero gialloblù.

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